Il 22 gennaio 1882 la Camera approva la legge di riforma elettorale elaborata da Giuseppe Zanardelli che allarga il diritto di voto. La legge viene approvata con 217 voti favorevoli e 63 contrari. Il diritto di voto viene esteso a tutti i maggiori di 21 anni che sappiano leggere e scrivere e che superino una certa somma di imposta diretta. Gli elettori passano così da 600.000 a oltre 2 milioni. Per entrare in vigore deve ottenere anche il benestare del Senato che arriva il 7 maggio 1882.