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Eventi nel mese di Aprile (Cronaca)

Baghdad (Iraq). Ucciso uno degli ostaggi italiani

Uno degli italiani presi in ostaggio da una banda armata è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Le riprese della macabra esecuzione sono state inviate alla televisione araba Al Jazira che ne ha dato notizia senza però metterle in onda. L'ostaggio ucciso è Fabrizio Quattrocchi che, prima dell'esecuzione, ha gridato ai suoi assassini: "Vi faccio vedere come muore un italiano".

Roma. Arrestato il camorrista Amedeo Mazzara

I carabinieri di Caserta arrestano Amedeo Mazzara, latitante ritenuto vicino al clan camorristico dei Casalesi. Mazzara nel mese di ottobre viene condannato all'ergastolo perché ritenuto l'autore dell'omicidio di Nicola Milone e del ferimento del fratello di quest'ultimo, avvenuti nel maggio 1992. L'omicidio, secondo gli inquirenti matura nell'ambito di una lotta tra clan rivali per il controllo del territorio. Mazzara è accusato anche dell'assassinio di don Giuseppe Diana, il sacerdote anticamorra ucciso mentre celebra la messa a Casal di Principe, in provincia di Caserta, nel 1994.

L'Aja (Olanda (Paesi Bassi)). Srebrenica: per il Tribunale penale internazionale è stato un genocidio

E' stato un genocidio: a nove anni da quel luglio 1995, il Tribunale internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia (Tpi) definisce "genocidio" l'eccidio di Srebrenica nel quale migliaia di uomini e ragazzi musulmani sono trucidati dai serbo bosniaci. Lo dice la sentenza del processo di appello contro Radislav Krstic, la cui pena è stata ridotta da 46 a 35 anni, allora comandante delle truppe serbo bosniache. La dichiarazione formale di genocidio peserà anche sull'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, che dal giugno del 2001 é sotto processo all'Aja, ma sono ancora latitanti i due diretti responsabili di quella mattanza, Mladic e l'ex leader dei serbo bosniaci, Radovan Karadzic. Mladic si nasconde in Serbia e finora non hanno avuto alcun effetto le richieste di estradizione del procuratore generale del Tpi, Carla Del Ponte, al governo di Belgrado. Karadzic si sposta continuamente tra la Bosnia e il Montenegro, protetto dalla popolazione locale, e i vari tentativi della Nato di catturarlo fino ad ora sono falliti.

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