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Eventi nel mese di Marzo (Cultura)

Metz (Francia). Nasce il poeta Paul Verlaine

Il 30 marzo 1844 nasce a Metz (Francia) il poeta Paul Verlaine. La famiglia si trasferisce nel 1845 a Montpellier (Francia) per tornare a Metz nel 1849. Paul ha sette anni quando i suoi genitori si trasferiscono a Parigi (Francia) dove frequenta le scuole. Nel 1860 conosce Edmond Lepelletier, suo fedele amico fino alla morte e suo futuro biografo. Si iscrive alla facoltà di diritto senza portare a termine gli studi. Inizia a frequentare i parnassiani (di cui darà conto in "Les hommes d'aujourd'hui") come Leconte de Lisle, Sully-Prudhomme, François Coppée. Nel 1864 Verlaine ottiene un impiego in una compagnia di assicurazioni e, subito dopo, un posto di spedizioniere negli uffici comunali. Nel 1865 pubblica sulla rivista L'Art un entusiastico articolo su Baudelaire e qualche poesia. E' del 1866 la pubblicazione di "Les poèmes saturniens". Seguono "Les fêtes galantes" nel 1869 e "La bonne chanson" nel 1870, anno in cui sposa Mathilde Mauté (avranno un figlio: Georges). È questo pure un periodo in cui si evidenzia la sua propensione per l'ubriachezza e gli scatti di violenza. Nel 1870 si arruola nella guardia nazionale e nel 1871, durante l'assedio di Parigi e la Comune, assume la carica di responsabile dell'ufficio stampa della stessa Comune. Nel settembre, sempre del 1871, riceve due lettere da Arthur Rimbaud, un giovanissimo poeta. Verlaine entusiasta gli risponde. Il rapporto tra Verlaine e Rimbaud durerà fino al 1873; rapporto tumultuoso, drammatico, passionale, fatto di separazioni, rappacificazioni, che si svolge in Belgio, in Inghilterra, di nuovo a Bruxelles (Belgio) dove, il 10 luglio 1873, Verlaine spara due colpi di pistola a Rimbaud, dopo un litigio particolarmente intenso. È condannato dalla giustizia belga a due anni di prigione a Mons (Belgio), dove compone le poesie della futura raccolta intitolata "Sagesse". Rilasciato il 16 febbraio 1875, ma espulso dal Belgio, Verlaine si ritrova solo in Francia. Parte allora per l'Inghilterra dove insegna disegno e francese fino al 1877. Nel 1879 soggiorna in Inghilterra con la sua nuova passione, Lucien Létinois; l'anno dopo compra un podere a Juniville (circa a metà strada tra Reims e Rethel) e vi abita con il giovane Létinois. Pubblica "Sagesse" a sue spese e senza successo nel 1881. Ma Verlaine è destinato a una autentica resurrezione in vita e il suo nome si diffonde e acquista una notorietà tutt'altro che trascurabile.La prima edizione de "I poeti maledetti" è pubblicata nel 1884; l'anno dopo (1885), è condannato a un mese di prigione e cinquecento franchi di ammenda per aver tentato di accoltellare la madre, già più che minacciata in passato. Pubblica "Jadis et naguère". All'editore Léon Vanier viene la felice idea di pubblicare una serie di piccole monografie: ha inizio così la serie di "Les hommes d'aujourd'hui". Conduce vita di bohème. Verlaine è sempre malato: dal 1889 passa da un ospedale a un altro, però la sua attività di poeta non diminuisce: dal 1890 al 1896 lavora a un libro via l'altro. La sua vita nell Quartiere latino continua, tra prostitute, miseria, sporcizia e crisi mistiche. Verlaine muore l'8 gennaio 1896 a Parigi.

Lizzano in Belvedere (Bologna). Nasce l'italianista Ezio Raimondi

Il 22 marzo 1924 nasce a Lizzano in Belvedere (Bologna) l'italianista Ezio Raimondi. Figlio della Bologna popolare gioca a calcio come terzino e corre in bicicletta. Si diploma maestro perché in quei tempi i maschi, alle magistrali, erano esentati dalle tasse. Il Preside, che lo stima e ammira, gli da ripetizioni di greco per fargli sostenere la maturità classica e aprirgli le porte dell'università. Nel frattempo Ezio legge e traduce Heidegger, Goethe, Faulkner, Rilke. Si laurea a 21 anni e in breve tempo ottiene la cattedra all'università felsinea, va da insegnare anche negli Stati Uniti e collabora con Il Mulino perché da ripetizioni a due dei fondatori: Nicola Matteucci e Luigi Pedrazzi. Tra le opere di Raimondi: "I sentieri del lettore" in 3 volumi, "Letteratura e identità nazionale", saggi su Roberto Longhi e Carlo Emilio Gadda, "La retorica oggi", "Politica e commedia". Raimondi muore il 18 marzo 2014 a Bologna.

Sorrento (Napoli). Nasce il poeta Torquato Tasso

L'11 marzo 1544 nasce a Sorrento (Napoli) il poeta Torquato Tasso da un cortigiano e letterato e da una nobildonna napoletana: passa i primi anni della sua vita in varie città italiane, ma è soprattutto a Urbino (oggi Pesaro Urbino) il teatro della sua formazione letteraria, scientifica e cavalleresca. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1556, nel 1559 si trasferisce a Venezia per studiare legge, secondo la volontà paterna. Ben presto, però, concentra i suoi interessi sulla filosofia e sull'eloquenza e compone il primo libro della "Gerusalemme". Nel 1561 compone dei versi d'amore per la ferrarese Lucrezia Bendidio con i quali mette in risalto la sua maestria nel rinnovare dall'interno il grande modello tematico e formale del Petrarca. Nello stesso 1561 inizia a scrivere il poema cavalleresco "Rinaldo", che dà alle stampe l'anno dopo. In quest'ultima opera Tasso mette in atto la teoria "romanzesca" secondo la quale (in polemica col Furioso) l'unità di questo genere letterario sarebbe stata garantita solo dalla presenza di un unico protagonista. Nel 1562 è a Bologna, vi continua gli studi e vi affina la sua tecnica lirica; nel 1565 entra al servizio del cardinale Luigi D'Este e prende a frequentare la corte di Ferrara; nel 1572 diventa uno stipendiato di Ippolito II D'Este e come suo cortigiano compone la favola "Aminta", che viene rappresentata l'anno dopo; nel 1575 parte per Roma dove chiede ad alcuni letterati di rivedere la sua "Gerusalemme liberata", un'opera che per molto tempo aveva abbandonata: è proprio a causa di questa revisione, snervante, moralistica e minuziosa, che l'ipersensibilità del Tasso sfocia in uno stato di squilibrio psichico. La sua condizione mentale non migliora neanche quando viene assolto dal tribunale dell'Inquisizione, e quindi, dopo poco, viene rinchiuso dal duca di Ferrara. Riuscito a fuggire, è in seguito segregato di nuovo fino al 1586, quando il principe Vincenzo Gonzaga lo libera, ma non riesce a difenderlo dalle continue polemiche che imperversavano intorno alla sua opera. Tasso muoreil 25 aprile 1595 a Roma, prima di poter essere incoronato poeta in Campidoglio.

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