Il 9 giugno 1991 a Riccione (Rimini), durante l’VIII (e ultimo) Congresso di Democrazia Proletaria il partito decide di sciogliersi e confluire nel Movimento per la Rifondazione Comunista, poi Partito della Rifondazione Comunista. La scelta è dettata dalla volontà di Democrazia Proletaria di evitare che il Movimento di Rifondazione Comunista – uno dei settori contrari alla svlota della Bolognina di Achille Occhetto – si attesti su una linea di continuità storica col PCI.