Il 13 giugno 1971 a Washington (Usa) il presidente Nixon prende in mano l’edizione domenicale del New York Times per vedere la foto del matrimonio a cui ha partecipato. Accanto a quella foto, sulla destra, c’è il titolo del primo articolo di Neil Sheehan: “Vietnam Archive: Pentagon Study Traces 3 Decades of Growing U.S. Involvement.”, un articolo riguardante i rapporti segreti del Pentagono sull’intervento americano nel Vietnam. Nixon non lo legge, chiama subito Alexander Haig, il suo Capo gabinetto. Subito vengono messi in atto tentativi per arrestare la pubblicazione con le ingiunzioni. Il Times viene fermato, ma gli subentra il Washington Post. Fermato anche il Washigton Post e poi il The Boston Globe, e poi il Los Angeles Times. In totale 17 quotidiani pubblicano le relazioni. L’1 luglio 1971 la Corte Suprema degli Stati uniti, con una storica sentenza, da ragione alla stampa e revoca le ingiunzioni. La pubblicazione dei Pentagon Papers consente all’opinione pubblica di venire a conoscenza di alcune azioni militari sulle quali le amministrazioni non avevano mai fornito notizie. Le informazioni riguardano i bombardamenti a tappeto della Cambogia e del Laos, i raid sulle coste del Vietnam settentrionale e gli attacchi nella zona da parte dei Marine. I Papers arrivano al New York Times grazie a Daniel Ellsberg.