L’1 luglio 1931 in Italia entrano in vigore i Codici di procedura penale e civile elaborati dal ministro della giustizia Alfredo Rocco in sostituzione del codice Zanardelli. La novità più importante sta nel fatto che nella parte generale viene inserito un titolo dedicato al reato e ai numerosi modi di attuazione dello stesso, accresce il numero dei reati contro lo Stato punibili con la morte e reintroduce la pena di morte per alcuni gravi reati comuni. La pena capitale viene definitivamente sostituita con il decreto legislativo n° 224 del 10 agosto 1944, dopo il crollo del governo fascista, con l’ergastolo.