Il 13 luglio 1951 muore a Los Angeles (California, Usa) il compositore Arnold Schonberg. Schonberg nasce il 13 settembre 1874 a Vienna (Austria) e la sua evoluzione stilistica inizia sotto l’influsso di Wagner e Mahler (“Notte trasfigurata”, 1899, “Pelleas und Melisande”, 1903, “Gurrelieder”, 1911), attraversa una fase tonale, legata al movimento espressionista a cui Schonberg partecipa anche come pittore (“3 Klavierstucke op.11”, 1909; “Pierrot lunaire”, 1912, “Serenade op. 24”,1923), per approdare all’adozione integrale della tecnica dodecafonica alla quale si mantiene fedele dal 1924 alla morte (“Suite per pianoforte op. 25”, 1924, “Concerto per violino e orchestra, 1936, “Ode a Napoleone”, 1942, “Un sopravvissuto di Varsavia”, 1947). Schonberg vive a Vienna e Berlino (Germania) ma all’avvento del nazismo emigra in America. Schonberg compone anche 4 opere teatrali: due atonali (Erwartung, 1909, “La mano felice”, 1913) e due dodecafoniche: la farsa “Dall’oggi al domani”, 1929 e l’incompiuto “Mosè e Aronne”,1930-32, suo capolavoro.