Il 26 luglio 1941 il Presidente americano F. D. Roosevelt con un decreto esecutivo congela i beni giapponesi negli Stati uniti e dichiara l’embargo sul petrolio e i minerali di ferro paralizzando così il commercio nippo-americano. Misure restrittive analoghe vengono adottate dalla Gran Bretagna e dal governo delle Indie olandesi. Tutte le operazioni commerciali e finanziarie con il Giappone sono soggette ad un permesso ufficiale. Il 24 luglio 1941 i giapponesi invadono e occupano l’Indocina francese, oggi Repubblica Socialista del Vietnam, cosa non gradita dagli Usa. Per il Giappone la situazione è drammatica perché le sue industrie sono completamente dipendenti dall’importazione di materie prime dagli Stati uniti. L’embargo significa consumare lentamente tutte le scorte precostituite in vista della guerra.