Il 23 luglio 1961 a Berlino ovest 90mila persone partecipano al momento conclusivo della decima giornata della Chiesa evangelica tedesca, che si è aperta il 19 luglio.
Mese: Luglio 2011
Il 23 luglio 1951 muore in prigione a L’Île-d’Yeu (Francia) muore il maresciallo Henri Philippe Pétain. Pétain nasce il 24 aprile 1856 a Cauchy-à-la-Tour (Francia) e durante la prima guerra mondiale è tra i maggiori artefici della difesa e controffensiva nazionali. Dopo il crollo del fronte francese nel 1940 viene nominato presidente del consiglio e conclude l’armistizio con i tedeschi, istaurando un regime di tipo autoritario con capitale Vichy. Liberata la Francia dagli Alleati, Pétain viene processato nel 1945 per collaborazionismo e condannato a morte viene graziato da De Gaulle.
Il 23 luglio 1951 muore a Brattleboro (Vermont, Usa) il documentarista e regista Joseph Flaherty. Considerato il padre del documentario, Flaherty nasce il 16 febbraio 1884 ad Iron Mountain (Michigan, Usa) e vivendo con gli eschimesi per 16 mesi ne filma il loro stile di vita: ecco il suo film “Nanook of the North” (1922), successo internazionale che getta le basi per il film documentario. I suoi documentari successivi includono Moana (1926), Tabu (1931), L’uomo di Aran (1934), La Terra (1942), e della Louisiana Story (1948).
Il 23 luglio 1921 nasce a New York (New York, Usa) il comico Calvert Grant DeForest. Dopo la sua prima apparizione – in una parodia di Frankenstein nel 1930 – Calvert diventa una parte regolare dello show di Letterman, come Larry “Bud” Melman. Appare in numerosi spettacoli televisivi e video musicali di carattere, tra cui Ali NBC e video di Run DMC e The Offspring. DeForest muore il 19 marzo 2007 a New York.
Il 23 luglio 1891 nasce a Paimpol (Francia) il giurista, storico del diritto e sociologo Gabriel Le Bras. Fra i maggiori esperti del diritto canonico e della Chiesa, fondatore della sociologia delle religioni. Nel 1931-2 scrive il volume “Histoire des collections canoniques en Occident dépuis les Fausses décrétales jusqu’au décret de Gratien” in cui viene analizzato lo sviluppo delle collezioni canoniche fino alla metà del IX secolo. Nel 1955 pubblica il volume “La chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche” che vede analizzata la storia delle istituzioni ecclesiastiche direttamente collegata allo sviluppo economico e culturale della società di appartenenza. Tra le altre opere “Studi di sociologia religiosa” (1955-56), “La chiesa e il villaggio” (1976). Le Bras muore il 18 febbraio 1970 a Parigi (Francia)
Il 23 luglio 1431 a Basilea (Svizzera) si apre l’omonimo Concilio convocato da papa Martino V (1417-1431) in applicazione del decreto del Concilio di Costanza (il decreto Frequens), che prevede la tenuta periodica di un concilio della Chiesa cattolica. Il Concilio di Basilea si svolge fino al 7 maggio 1437 ed i padri conciliari tendono a subordinare l’autorità del papa a quella del concilio. Al papa Eugenio IV, che ne ordina il trasferimento a Ferrara (1438), il concilio di Basilea reagisce dichiarandolo deposto ed eleggendo antipapa al suo posto Amedeo VIII di Savoia col nome di Felice V (1440). Il Concilio prosegue poi fino al 1449, quando Felice V abdica di fronte a Nicolò V, succeduto a Eugenio IV.
Il 23 luglio 1401 a San Miniato (Pisa) nasce il condottiero e uomo politico Francesco Sforza. Nel 1441 sposa Bianca Visconti e ottiene poi con le armi il ducato di Milano nel 1450 e fino al 1466. Francesco si dimostra buon governante, modernizza la città e crea un sistema fiscale efficiente che genera un notevole aumento di entrate per il governo. La sua corte diventa un centro artistico e culturale ed è molto popolare fra i milanesi. Francesco Sforza muore l’8 marzo 1466 a Milano
Il 24 luglio 1911 in Perù l’archeologo nordamericano Hiram Bingham, scopre Machu Picchu, considerata per la sua stupefacente e armoniosa realizzazione, uno dei monumenti architettonici e archeologici più importanti del pianeta. Soprannominata la città perduta degli Inca, è un sito archeologico precolombiano, situato in una zona montana a 2.700 metri di altezza nella valle dell’Urubamba in Perù. Si suppone che la città sia stata costruita dall’imperatore inca Pachacútec intorno l’anno 1440 e sia rimasta abitata fino alla conquista spagnola del 1532. Si è calcolato che non più di 750 persone alla volta potessero risiedere a Machu Picchu
Il 22 luglio 2001 muore a Milano Indro Montanelli, decano dei giornalisti italiani. Montanelli nasce il 22 aprile 1909 a Fucecchio (Firenze), studia Legge e Scienze Politiche all’università di Firenze. Inizia la sua carriera giornalistica come reporter freelance per “Paris Soir” e per l’agenzia United Press. Inizialmente favorevole a Mussolini, si iscrive al Partito nazionale fascista e combatte nella campagna italiana in Abissinia. Dal fascismo Montanelli si discosta nel 1937 e dopo la pubblicazione di alcuni articoli non graditi, è espulso dal Pnf e dall’ordine dei giornalisti. Costretto all’esilio ritorna in Italia nel 1939. Sotto la protezione di Bottai e Aldo Borelli, direttore del Corriere della Sera, comincia a lavorare per questa testata. Nella seconda guerra mondiale è corrispondente dalla Finlandia, dalla Norvegia e dalla Grecia. Nel 1943 Montanelli è arrestato dai nazisti e condannato a morte per un articolo su Benito Mussolini. Dopo dieci mesi di carcere, riesce ad evitare la sentenza capitale fuggendo in Svizzera. Finita la guerra, Montanelli ritorna al Corriere della Sera e diventa uno tra i più rispettati giornalisti italiani. Famose le sue corrispondenze dalle più importanti capitali europee. Montanelli è il primo corrispondente a Budapest, durante la repressione del 1956. Per il Corriere il giornalista lavora fino al 1973, quando – osteggiando Piero Ottone che da spazio a elementi di sinistra – matura la decisione di dare vita a un nuovo quotidiano, Il Giornale. Il 2 luglio 1977 Montanelli, mentre si sta recando al lavoro, è raggiunto da quattro colpi d’arma da fuoco esplosi dai terroristi delle BR. Lascia “Il Giornale” in seguito a una polemica con l’ingresso in politica del suo editore, Silvio Berlusconi, e nel marzo 1994 lancia un nuovo quotidiano “La Voce”, che chiude un anno dopo a causa di difficoltà finanziarie. Ritornato al Corriere della Sera, cura fino all’ultimo la Stanza di Montanelli, la rubrica in cui commenta le lettere dei lettori. Nel corso della sua carriera scrive circa 60 libri, ricevendo moltissimi premi, come il prestigioso World Press Review’s International Editor of the Year (nel 1994) e il Prince of Asturias Award for Communications ad Humanities (in Spagna nel 1996).
Il 22 luglio 1991 a Milwaukee (Wisconsin, Usa) il serial killer Jeffrey Dahmer è arrestato dopo una caccia spietata da parte della polizia federale. Il caso Dahmer emerge perchè un ragazzo, Tracy Edwards, si presenta alla polizia in evidente stato di choc dicendo di essere stato tenuto in ostaggio da un uomo sotto minaccia di un coltello. Una perquisizione accurata permette di accertare che le vittime sono probabilmente quindici. Durante il processo, straziante per i parenti delle vittime, Dahmer ascolta impassibile ogni accusa, spesso aggiungendo dettagli raccapriccianti. Condannato a 15 ergastoli, uno per ogni omicidio di cui è stata provata la sua responsabilità, scampa alla pena di morte perché in Wisconsin non è prevista. Jeffrey Dahmer trova la morte a 34 anni nella prigione di Portage, per mano di un ergastolano, Christopher Scarver, che gli sfonda il cranio nelle docce della prigione, il 28 novembre 1994. Dahmer, uno dei più famosi serial killer americani, nasce il 21 maggio 1960 a West Allis Wisconsin, Usa è ribattezzato “il macellaio di Milwaukee” per via delle terribili e inumane efferatezze commesse sui cadaveri delle vittime.