Il 24 agosto 1991 Michail Gorbaciov si dimette da segretario generale del Pcus e condanna il Comitato Centrale del partito per non aver fatto nulla per bloccare il colpo di stato. I beni del Pcus vengono espropriati e messi sotto la protezione dei Soviet locali. Un decreto di Gorbaciov stabilisce che i ministri siano sorvegliati da un Comitato di quattro saggi.