Il 3 novembre 2001 muore a Venturina (Livorno) il politico e filosofo Lucio Colletti. Coletti nasce l’8 dicembre 1924 a Roma. Nel 1943 aderisce al Partito d’Azione e immediatamente dopo la fine della Seconda guerra mondiale si iscrive alla facoltà di Filosofia dell’università di Roma laureandosi con una tesi su “La logica di Benedetto Croce”. Subito dopo la laurea inizia la sua carriera universitaria a Messina quindi ottiene la cattedra all’Università di Roma, dove insegna filosofia della storia e filosofia teoretica fino al 1995. Sotto l’influenza del filosofo Galvano Della Volpe, conosciuto negli anni Cinquanta, Colletti pubblica “Il marxismo e Hegel”, a cui seguono “Ideologia e società” (1969), “Il marxismo e il crollo del capitalismo” (1970), “Tra marxismo e no” (1979), “Il tramonto dell’ideologia” (1981), “Contraddizione dialettica e non contraddizione” (1981), “Pagine di filosofia e politica” (1989) e “Fine della filosofia” (2000). Alcuni testi di Colletti sono considerati dei classici, più volte tradotti in Europa e negli Stati Uniti, alcuni dei quali scritti direttamente in inglese come “From Rousseau to Lenin” e “Marxism and Hegel”. Numerose sono poi le edizioni critiche curate da Colletti, tra cui quelle su pensatori come Bernstein, il padre della socialdemocrazia, e l’introduzione agli scritti di Lenin. Negli anni Ottanta si avvicina al Partito socialista, collaborando anche all’elaborazione teorica del circolo di intellettuali riunito intorno alla rivista “Mondoperaio”. Nel 1996 accetta la candidatura come deputato per Forza Italia come componente dell’area liberal del movimento.