Il 22 novembre 1721 in occasione della consacrazione della chiesa votiva di Santa Cecilia in Trastevere, a Roma, per iniziativa del cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona viene eseguito il “Vespero di Santa Cecilia” di Domenico Scarlatti. La chiesa votiva sorgerebbe sul luogo della casa abitata dalla Santa, protettrice della musica. L’opera di Scarlatti è prodiga di invenzioni melodiche e passaggi virtuosistici, melismi fioriti e figure retoriche, per una musica sacra che ben si adatta all’appariscente fulgore di stucchi dorati e marmi policromi, ma che esalta il proprio valore in pagine di intima e discreta spiritualità.