Muore Santa Elisabetta d’Ungheria, patrona dei panettieri e degli ospedalieri

Il 17 novembre 1231 muore a Marburgo (Germania) Elisabetta d’Ungheria, patrona dei panettieri e degli ospedalieri (secondo la tradizione, avrebbe trasformato in rose i pani che aveva nascosto per i poveri e gli ammalati) ed è, con san Luigi dei Francesi, patrona principale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco e dell’Ordine Francescano Secolare. Elisabetta nasce nel 1207 a Sárospatak (Ungheria) da Andrea, re d’Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ed ha un vita breve ma intensa. Promessa in moglie a Ludovico IV, figlio ed erede del sovrano di Turingia, si sposa a quattordici anni, diventa madre a quindici, resta vedova a 20. Dopo il primogenito Ermanno nascono due bambine: Sofia e Gertrude, quest’ultima nasce orfano di padre. Alla morte del marito, ad Otranto, Elisabetta si ritira a Eisenach (Germania), poi nel castello di Pottenstein (Germania) per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fa edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz’ordine francescano, offre tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatena la rabbia dei cognati che arrivano a privarla dei figli. Elisabetta d’Ungheria viene canonizzata da papa Gregorio IX il 27 maggio 1235 (festa della Pentecoste) a Perugia. Mentre in Italia la memoria liturgica è il17 novembre, n Ungheria la festa continua ad essere celebrata il 19 novembre.

Carlo Fontana è confermato alla guida della Scala per la terza volta

Il 16 novembre 2001 a Milano Carlo Fontana viene confermato per la terza volta alla guida della Scala. Fontana guida il Teatro milanese dal ’90 e ne gestisce la trasformazione organizzativa con la creazione del “Sistema Scalare” e l’apertura dei laboratori del teatro negli ex stabilimenti Ansaldo. Fontana è quindi protagonista del rilancio della Scala, che con la nascita della Fondazione conquista il ruolo di “salotto” dell’imprenditoria milanese.

Muore l’attore William Holden, protagonista di “Sabrina” e vincitore di un Oscar

Il 16 novembre 1981 viene trovato nella sua casa di Santa Monica (California, Usa) il corpo dell’attore William Holden, la cui morte risalirebbe al 12 novembre. William Franklin Beedle Jr , questo il suo vero nome, nasce il 17 aprile 1918 a O’Fallon (Illinois, Usa) ed è considerato uno dei grandi divi dello schermo negli anni Cinquanta, periodo in cui coglie i maggiori successi con i film “Viale del tramonto” di Wilder, che gli vale una nomination all’Oscar, “Nata ieri” di Cukor (1951), “Stalag 17” (1953 – con cui ottiene un Oscar), “Sabrina” (1954), “L’amore è una cosa meravigliosa” di King (1955), “Il ponte sul fiume Kwai” di Lean (1957). Negli anni Sessanta e Settanta diminuisce le apparizioni sul grande schermo e si impegna per il recupero e la conservazione della natura allo stato selvaggio e incontaminato. Alcolista e segnato da una profonda solitudine appare, con il passare degli anni, sempre meno adatto ad interpretare figure autoritarie, mentre si trova pienamente a suo agio nei panni di personaggi fragili ed insicuri.

Nuoto: nasce Alexander Popov, 4 ori olimpici, 6 mondiali e 21 europei

Il 16 novembre 1971 nasce a Sverdlovsk (Russia, Urss) il nuotatore Aleksandr Vladimirovič Popov , uno dei più grandi stileliberisti della storia delle Olimpiadi. Popov vince 4 ori nei 50 e 100  stile libero alle Olimpiadi 1992 di Barcellona (Spagna) e del 1996 ad Atlanta (Georgia, Usa) ottenendo nelle stesse manifestazioni anche 4 argenti nelle staffette, più un quinto argento nel 2000 a Sydney (Australia). Ai mondiali Popov vince 6 ori, 4 argenti e un bronzo mentre agli europei conquista 21 ori, 3 argentie  due bronzi. Nel 1996 tornato in Russia come trionfatore di Atlanta, Popov viene pugnalato gravemente allo stomaco mentre passeggia con la fidanzata. Ma nel  1997, però, torna a vincere gli Europei e nel 1998 i Mondiali sia nei 50 che nei 100 stile libero.

Nasce il fumettista Luciano Bottaro, autore di Giò Polpetta

Il 16 novembre 1931 nasce a Rapallo (Genova) Luciano Bottaro, uno dei più prolifici autori del fumetto umoristico italiano. Inizia a scrivere e disegnare fumetti nel 1950, dando vita ad “Aroldo il bucaniere”, “Giò Polpetta” e “Pon Pon”, un simpatico funghetto umanizzato che nel 1971 approda sulle pagine del Giornalino. Nel 1951 crea il pirata “Pepito”, un personaggio che gode sempre di vasta popolarità anche all’estero, soprattutto in Francia, e l’anno dopo debutta tra gli autori disneyani. Collabora intensamente a “Topolino” e alle altre testate disneyane sino al 1968, realizzando numerose storie di primordine, e contemporaneamente dà vita a numerosi altri personaggi tra i quali possiamo ricordare l’elefante “Oscar Nasolungo”, “Whisky & Gogo”, i “Postorici”, “Re di picche”.

Muore il generale e scrittore militare prussiano Karl von Clausewitz

Il 16 novembre 1831 muore a Breslavia (Polonia) il generale e scrittore militare prussiano Carl Phillip Gottlieb von Clausewitz, la sua opera più importante è il trattato di strategia militare “Della guerra” uscito nel 1832 e il primo teorico militare occidentale a prendere in esame l’importanza del sentimento bellico, dell’animo del comandante, dei soldati e del popolo. Von Clausewitz nasce l’1 giugno 1780 a Burg (Magdeburgo, Germania) e dal 1792 al 1815 partecipa a tutte le campagne contro la Francia repubblicana e napoleonica. Allievo del generale Gerhard Johann David von Scharnhorst, uno dei riformatori dell’esercito prussiano, fvon Clausewitz dirige la scuola di guerra (1818-30) ed è capo di stato maggiore dell’esercito tra il 1830 e il 1831.

Prima edizione del “New York Evening Post”

Il 16 novembre 1801 esce il primo numero del quotidiano “New-York Evening Post” in formato broadsheet e diretto da William Coleman. Il fondatore è Alexander Hamilton che riunisce un gruppo di investitori che versa 10.000 dollari.

Prosciolti gli indagati dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli

Il 15 novembre 2001 il giudice istruttore Francesco Monastero proscioglie tutti gli indagati dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli per non aver commesso il fatto che risale alla sera del 20 marzo 1979 quando il giornalista  è ucciso nel quartiere Prati di Roma, poco lontano dalla redazione della sua agenzia, con quattro colpi di una pistola calibro 7,65. L’indagine aperta all’indomani del delitto coinvolge nomi noti come Massimo Carminati (esponente della Banda della Magliana), Licio Gelli, Antonio Viezzer, Cristiano e Giuseppe Valerio Fioravanti, tutti poi prosciolti il 15 novembre 1991. La supposta relazione tra l’omicidio Moro e quello di Pecorelli, teoria che attualmente gode del maggior credito, esce solo più tardi. Il 6 aprile 1993 il pentito Tommaso Buscetta, interrogato dai magistrati di Palermo, parla per la prima volta dei rapporti tra politica e mafia e racconta, tra le altre cose, di aver saputo dal boss Gaetano Badalamenti che l’omicidio Pecorelli sarebbe stato compiuto nell’interesse di Giulio Andreotti.  Il 17 novembre 2002, in appello, Andreotti e Badalamenti sono condannati a 24 anni di reclusione. Il 30 ottobre 2003 la Corte di Cassazione annulla senza rinvio  la sentenza del tribunale perugino.

Auto: Luca Cordero di Montezemolo nuovo presidente della Ferrari

Il 15 novembre 1991 Luca Cordero di Montezemolo è il nuovo presidente di Ferrari spa. L’imprenditore vicino a casa Agnelli, rientra a far parte della squadra di Maranello da cui era uscito nel 1977, dopo il mondiale di Lauda.  Montezemolo nasce il 31 agosto 1947 a Bologna è attuale presidente della Fiat e di Confindustria, ricopre diversi ruoli nei consigli d’amministrazione d’importanti aziende e di associazioni come la Fieg, la federazione degli editori italiani. Con il suo ritorno, il nuovo presidente fissa tre obiettivi: 1) tornare a vincere con continuità in Formula 1, riconquistando quel titolo mondiale che manca ormai da molti anni; 2) rinnovare la Ferrari per raggiungere i traguardi più prestigiosi sia negli ambiti sportivi che di bilancio e di vendite; 3) dare impulso a una rinnovazione totale del villaggio Ferrari.

Muore l’agente segreto Rudolf Ivanovic Abel, la “superspia”

Il 15 novembre 1971 muore a Mosca (Russia, Urss) di cancro l’agente segreto Rudolf Ivanovic Abel, considerato la “superspia”. Vilyam Genrikhovich Fisher, questo il suo vero nome, nasce nel 1903 a Pietroburgo (Russia) e si laurea in ingegneria radiotecnica poi nel 1927 entra nel NKVD, Narodnyi Komissariat Vnutrennikh Del, Commissariato del Popolo per gli Affari Interni, nel dipartimento incaricato dello spionaggio. Quindi nel 1933 Abel viene inviato in Germania, dove Hitler è appena salito al potere, e con tutta probabilità collaborerà con l’Orchestra Rossa, la rete spionistica antinazista e nel 1948 viene inviato negli Stati uniti, presumibilmente per dirigere la rete informativa. A differenza di molti agenti, Abel non utilizza una copertura diplomatica ma fa il suo ingresso negli USA con un passaporto falso: nel 1957 viene arrestato, processato e condannato a trent’anni. Il 10 febbraio 1962 viene scambiato al “ponte delle spie” (Il Ponte di Glienicke è un ponte stradale di Berlino che supera il fiume Havel collegando la città di Potsdam e quella di Berlino nei pressi di Klein Glienicke) con il pilota americanoFrancis Gary Powers  abbattuto con il suo U2 spia nel cielo dell’Unione sovietica.