Il 12 dicembre 1951 l’architetto Richard Buckminster Fuller, che è anche poeta, brevetta una struttura che rivoluzionerà la tecnologia delle coperture; prende a prestito le forme naturali dei cristalli per realizzare una struttura in cui gli sforzi di compressione vengono scaricati su elementi in tensione e la “assembla” come un complesso di tetraedri regolari in acciaio leggero. La struttura viene chiamata “geodetica” perché assomiglia alla Terra (geoide) e unisce alla possibilità di coprire enormi aree, la leggerezza, la smontabilità e l’economicità.