Il 15 dicembre 1901 i cittadini milanesi, chiamati alle urne dal sindaco radicale Giuseppe Mussi sul quesito “Se il Comune abbia a concorrere alle spese di esercizio del Teatro alla Scala”, rispondono “No”. Gli aventi diritto sono 56.983 e i votanti sono 18.908: i No ottengono 11.460 voti mentre 7.214 si esprimono per il Si. Le schede nulle sono 234. In seguito all’esito del referendum, il Comune riduce la dote alla Scala a 60.000 lire annue.