Il 17 gennaio 1992 la Camera dei deputati converte in legge, grazie al voto di fiducia, il decreto che istituisce la Dna, Direzione nazionale antimafia. La Superprocura, che avrà una struttura centrale ed una periferica, dovrà però attendere per essere operativa la nomina del procuratore nazionale e dei venti sostituti procuratori che costituiranno il vertice dell’apparato. L’idea della Dna è fortemente sostenuta dal giudice Giovanni Falcone, direttore generale degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia.