Adolf Hitler diventa cittadino tedesco

Il 25 febbraio 1932 Adolf Hitler acquisisce la cittadinanza tedesca per potersi candidare alle elezioni contro Paul von Hindenburg, che però vincerà costringendo Hitler ad aspettare un’altra occasione per prendere il potere. Hitler nasce il 20 aprile 1889 a Braunau am Inn (Austria) ed è figlio di un doganiere. Nel 1919 entra nel Partito tedesco dei lavoratori, che nel 1920 prende il nome di Partito nazional-socialista tedesco dei lavoratori (National-sozialistische Deutsche Arbeiterpartei), di cui diviene il capo nel 1921. Nel 1923 organizza il fallito Putsch di Monaco (Germania) per abbattere la Repubblica di Weimar. Condannato a 5 anni di fortezza, esce amnistiato nel 1924 dalla prigione di Landsberg (Germania), dove lavora alla redazione del suo manifesto ideologico, il “Mein Kampf”. Nominato cancelliere nel 1933 da Hindenburg, alla morte di questi nel 1934 si proclama capo (Führer) del Reich tedesco, instaurando la dittatura. Eliminata ogni opposizione anche in seno al partito nazista (massacro del gruppo di Ernst Röhm, ‘la notte dei lunghi coltelli’, tra il 30 giugno e il 2 luglio 1934), organizza lo sterminio degli Ebrei e si dedica alla preparazione della guerra. Riarmata la Germania, dopo una serie di annessioni tra il 1936 e il 1938 (Renania, Anschluss dell’Austria, Boemia-Moravia), invade la Polonia provocando lo scoppio del secondo conflitto mondiale. Sfuggito a due attentati (1943 e 20 luglio 1944) compiuti da alti ufficiali della Wehrmacht, il 30 aprile 1945, a Berlino, Hitler si suicida nel bunker della Cancelleria. Intorno a lui la Germania è solo un cumulo di macerie.

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