Muore Giovanni Forti, giornalista dell’Espresso e “testimone” dell’Aids

Il 3 aprile 1992 muore a Roma a 38 anni il giornalista Giovanni Forti, il 16 febbraio 1992 pubblica su l’Espresso una cronaca limpida, della sua malattia, l’Aids. Alla sua morte “L’Espresso” gli dedica la copertina e pubblica il suo ultimo scritto. Entrato giovanissimo nella redazione del quotidiano comunista “Il manifesto”, Forti è poi inviato di “Reporter”, dell'”Europeo”, e dell’ “Espresso”, di cui diventerà corrispondente da New York (New York, Usa). Nel 1987 scopre di essere sieropositivo. Parla pubblicamente della sua condizione, diventando così una delle prime persone in Italia a discutere in prima persona, e a dare testimonianza, della condizione sociale e umana della persona sieropositiva o con Aids. Si unisce con una cerimonia ebraica al giornalista americano Brett Shapiro e, dopo la cerimonia, i due vivono insieme, a Roma, con il figlio adottivo di Shapiro, Zac, e con il figlio biologico di Giovanni Forti. Il compagno lo assisterà fino alla fine, e lo ricorderà nel libro “L’intruso”.

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