Il 12 aprile 2002 l’edizione del premio David di Donatello, andata in scena su RaiUno dagli studi di Cinecittà, sancisce il trionfo di Ermanno Olmi, che trasforma le nove nomination per “Il mestiere delle armi” in altrettante statuette. Il film di Olmi fa l’ en plein a scapito degli altri concorrenti plurinominati, ovvero “Brucio nel vento” di Silvio Soldini e “Luce dei miei occhi” di Giuseppe Piccioni, che riceve soltanto un David minore (miglior fonico per la presa diretta). Per “Il mestiere delle armi” è un trionfo assoluto: miglior film, regia, sceneggiatura, produzione, fotografia, colonna sonora (concorreva anche con Dazeroadieci di Ligabue), scenografia, montaggio e costumi.