Muore l’umanista e architetto Leon Battista Alberti

Il 25 aprile 1742 muore a Roma Leon Battista Alberti, personaggio eclettico che si dedica ad architettura, pittura, trattatistica. Alberti nasce il 14 febbraio 1404 a Genova, studia i classici e si laurea in Diritto economico. Nel 1431 è a Roma come segretario papale; è di questo periodo il trattato pedagogico “Della famiglia” (1433-1441). Nel 1434 va a Firenze dove conosce Donatello e  Brunelleschi e scrive il trattato “De pictura” (1435), in cui approfondisce il problema della prospettiva. Nel 1443 papa Nicolò V gli affida il rinnovamento di Roma e la restaurazione dei monumenti della città. A questo pontefice dedica il “De re aedificatoria” (terminato nel 1450), un trattato latino in dieci libri che costituisce la prima trattazione organica di un architetto sui problemi della città nel rinascimento. Le sue opere architettoniche più famose sono il Tempio Malatestiano a Rimini (1446-1450), Palazzo Rucellai (1447-1451) e parte della facciata di Santa Maria Novella (1456-1470) a Firenze, la chiesa di San Sebastiano a Mantova (1460-1472) e il disegno per la chiesa di Sant’Andrea a Mantova. Il Tempio Malatestiano è forse l’opera più alta e significativa dell’idea albertiana di architettura. Anche se il progetto, voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta, non è interamente realizzato, l’opera è di valore programmatico e avvia la riflessione umanistica sulla concezione della chiesa come tempio. Rispettando la preesistente chiesa gotica, l’Alberti la riveste audacemente di un paramento marmoreo, nel quale il puntuale riferimento alle fonti antiche (arco in facciata, arcate sui fianchi) trova la sua monumentale conclusione nel progetto della grande cupola emisferica come elemento accentratore e coordinatore di tutti gli spazi dell’edificio.

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