L’8 febbraio 1957 muore a Washington (DC, Usa) Johann von Neumann: tra i massimi matematici della prima metà del ‘900, da numerosi contributi sia alla ricerca pura sia a quella applicata. János Lajos Neumann, questo il suo vero nome, nasce il 28 dicembre 1903 a Budapest (Ungheria) e si trasferisce negli Stati uniti nel 1930, a Princeton (New Jersey, Usa), diventando uno dei primi membri permanenti dell'”Institute for avanced study” e, nel 1955, membro dell'”Atomic energy commission”. Neumann consegue i suoi maggiori risultati nella teoria dei gruppi, nella teoria delle probabilità e nella teoria dei giochi e del comportamento economico di cui è da considerarsi il fondatore con Oskar Morgenstern. Imprime poi un notevole sviluppo allo studio degli spazi hilbertiani, di cui da la prima assiomatizzazione, affrontando poi tutta una serie di problemi posti dalla meccanica quantistica. Neumann è anche autore di una teoria assiomatica degli insiemi divenuta ormai classica e numerosi sono anche i suoi apporti alla logica matematica e alla questione dei fondamenti: tra questi vanno ricordati la sua definizione dei numeri ordinali e di quelli cardinali, entrata ormai nell’uso corrente, e la dimostrazione della non-contraddittorietà della teoria ristretta dei numeri. Si occupa infine di cibernetica sviluppando un’ampia teoria degli automi i cui temi direttivi più rilevanti sono il problema dell’“autoriproduzione” delle macchine e l’analogia tra calcolatori e reti nervose.