Il 9 febbraio 1967 muore a Roma l’economista e politico Ernesto Rossi, tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale. Rossi nasce il 25 agosto 1897 a Caserta e nel 1925 fonda con Carlo e Nello Rosselli e Gaetano Salvemini il periodico clandestino antifascista “Non mollare!”. Tra i leader di “Giustizia e Libertà”, nel 1930 è condannato a 20 anni di carcere. Al confino a Ventotene (Latina) nel 1943 redige con Altiero Spinelli il manifesto del federalismo europeo. Aderisce al Partito d’Azione ed è sottosegretario alla ricostruzione con Parri (1945). Collaboratore del “Mondo”, combatte i monopoli economici privati e l’ingerenza della Chiesa nella vita pubblica italiana. Tra i suoi scritti: “Settimo non rubare” (1951); “I padroni del vapore” (1954); “Il manganello e l’aspersorio” (1958).