Il 17 febbraio 1957 entra in vigore la legge che consente alle donne la partecipazione all’amministrazione della giustizia. Dopo circa dieci anni dal diritto al voto, la donna in Italia riesce anche ad avere, dopo dure lotte, il suo spazio nella carriera legale, ma non il diritto di entrare in magistratura. La legge n. 1441 consente alle donne la partecipazione all’amministrazione della giustizia, sebbene non apra la via alla carriera di magistrato, e offre loro la possibilità di far parte delle giurie popolari, riservando in ogni caso la maggioranza agli uomini.
Mese: Febbraio 2017
Il 17 febbraio 1957 nasce a Genova il manager e banchiere Alessandro Profumo che si laurea in economia aziendale all’Università Bocconi e inizia la sua esperienza nel settore creditizio al Banco lariano, dove lavora dal 1977 al 1987 nell’area affari e in quella esecutiva. Lascia il settore bancario per approdare nella consulenza aziendale, come responsabile progetti strategici per McKinsey (1987-1989) e capo relazioni istituzionali alla “Bain, Cuneo e associati” (1989-1991). Torna nel credito nell’aprile 1991, assumendo la carica di direttore centrale settore bancario e parabancario per la Ras. Nel 1994 passa al Credito italiano, un anno dopo la privatizzazione dell’istituto di credito, con la carica di condirettore centrale. Qui scala le posizioni di vertice: direttore generale (1995), amministratore delegato 1997. Con la nascita del Gruppo Unicredito (1998) assume la guida del nuovo colosso bancario. Profumo è anche vicepresidente e membro esecutivo dell’Abi (Associazione bancaria italiana). Nel 2004 è insignito del titolo di Cavaliere del lavoro. Nel 2007, con la fusione di Unicredit con Capitalia, Profumo è a capo di uno dei più grandi gruppi bancari d’Europa ma il 21 settembre 2010 si dimette. Il 27 aprile 2012 diventa Presidente del Monte dei Paschi di Siena e si dimette il 6 agosto 2015.
Il 17 febbraio 1947 nasce a Roma l’industriale Luigi Abete, presidente di Confindustria per il quadriennio 1992/96. Laureato in giurisprudenza, entra con il fratello Giancarlo nell’azienda di famiglia, della quale diventa presidente. Nel corso degli anni diventa presidente e amministratore delegato di “Abete sviluppo”, holding di un pool di aziende operanti nel settore grafico-cartotecnico, e della Editoriale progetto, holding di società operanti nei settori dell’editoria e della comunicazione. In Confindustria è presidente dei “Giovani imprenditori” dal 1978 al 1982. Dal 1993 è presidente dell’università Luiss di Roma. Nel dicembre del 1996 è nominato amministratore delegato dell’Ente Cinema Spa, diventato dal 30 marzo 1998 Cinecittà holding Spa. Dall’agosto 1998 è presidente della Banca nazionale del lavoro. È vice presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana). Nel 2001 è insignito del titolo di Cavaliere del lavoro. Il 7 giugno 2006 è rinviato a giudizio dal Gip del tribunale di Palmi (Reggio Calabria), in qualità di legale rappresentante della Banca Nazionale del Lavoro (BNL) per il reato di usura, a seguito di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica da parte di , Nino De Masi, imprenditore di Rizziconi (Reggio Calabria). Il 7 novembre 2007 è assolto dal tribunale di Palmi, insieme agli altri otto imputati, con formula piena e nello specifico “per non aver commesso il fatto”.
Il 17 febbraio 1907 sul “Giornalino della domenica” viene pubblicata la prima puntata del romanzo “Il giornalino di Gian Burrasca”. Il suo autore, Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli), è anche il direttore della rivista per ragazzi edita da Bemporad. La pubblicazione proseguirà per 55 puntate, fino al 17 maggio 1908 e nel 1912 la storia del ragazzino pestifero e combina guai è pubblicata sotto forma di romanzo.
Il 17 febbraio 1827 muore a Brugg (Svizzera) il pedagogista Johann Heinrich Pestalozzi, la cui attività di riforma del sistema educativo influisce notevolmente sulla moderna pedagogia. Pestalozzi nasce il 12 gennaio 1746 a Zurigo (Svizzera) e nel 1805 fonda a Yverdon-Les-Bains (Svizzera) una scuola, frequentata da allievi provenienti da tutta Europa, che funziona per venti anni come banco di prova per il sistema educativo pestalozziano, in cui il bambino è guidato ad apprendere attraverso la pratica, l’osservazione e il naturale esercizio dei sensi. Movendo da Rousseau, Pestalozzi intende l’educazione come libera e spontanea formazione della personalità del fanciullo, che l’educatore deve guidare, alla luce di un’alta coscienza morale e religiosa, verso la società e la vita.
Il 17 febbraio 1817 nasce a Noale (Venezia) Pier Fortunato Calvi, precursore degli alpini. Educato nel collegio militare di Neustadt (Austria), si appassiona alle idee di Mazzini e quindi lascia l’esercito austro-ungarico e si pone al servizio della causa italiana. In particolare é ricordato per aver organizzato la resistenza del Cadore all’esercito austriaco dove è inviato nel 1848 dalla Repubblica veneta appena formatasi. Egli costituisce in Cadore 5 Corpi franchi ed è considerato il precursore degli alpini. Pier Fortunato Calvi riesce a tenere in scacco le preponderanti forze austriache che accerchiano il Cadore dal 2 maggio al 4 giugno, quando l’esercito nemico, entrato dalla Carnia, occupa completamente tutta la zona cadorina. Calvi allora ritorna a Venezia per vie traverse e poi si rifugia in Grecia, in Piemonte e in Svizzera. Quando nel 1853 crede giunto il momento di sollevare la Lombardia contro la dominazione austriaca, cerca di ritornare a Venezia, ma il 18 settembre è catturato nel Trentino e condannato a morte il 17 gennaio 1855. E’ impiccato il 4 luglio 1855 a Mantova.
Il 16 febbraio 1937 nasce a Londra (Inghilterra) lo scrittore Paul Bailey, vince il premio “George Orwell” nel 1978. La difficoltà del vivere, la sofferenza derivante dall’isolamento fisico e psicologico, sono le difficili tematiche esplorate da questo scrittore il cui debutto letterario, avvenuto nel 1967 con “At the Jerusalem”, è salutato come la comparsa sulla scena letteraria di un grande autore. Ambientato in un ospizio per anziani, il romanzo descrive con sensibilità scevra da qualsiasi traccia di sentimentalismo le problematiche della terza età. Tra le altre opere, “Trespasses” (1970), “A Distant Likeness” (1973), “Peter Smart’s Confessions” (1977), “Old Soldiers” (1980).
Il 16 febbraio 1937 la DuPont registra il Nylon uno dei prodotti che siglato la fortuna della società chimica di Wilmington(Delaware, Usa). L’invenzione della fibra artificiale che rivoluziona completamente il mondo del tessile, si deve a Wallace Hume Carothers, – che nasce il 27 aprile 1896 a Burlington (Iowa, Usa) – chimico di punta dell’azienda. Lo stesso che, nel 1930, brevetta il neoprene (prima gomma sintetica prodotta su larga scala) e che in seguito mise a segno altre scoperte fondamentali nel campo delle macromolecole e delle resine sintetiche. Carothers due anni prima del nylon, il 28 febbraio 1935, brevetta nel laboratorio Du Pont la poliammide, ovvero una macromolecola ottenuta unendo l’acido adipico ad una ammina (derivata dall’ammoniaca) e che presenta una struttura chimica simile a quella delle proteine che costituiscono la seta e la lana. Con il nylon, ovvero il poliesametilenadipamide, si riuse a creare una fibra che, a differenza di quelle naturali, ha dei diametri diversi a seconda dell’uso che se ne vuole fare: minuscolo per i collant da donna, spesso per setole, spazzole, cordami. Un successo, che però Carothers non vede, dato che a causa della depressione che lo aveva colpito ormai da anni, si suicida il 29 aprile 1937 a Wilmington. Morto l’inventore non si saprà mai la verità sul’origine del nome “nylon”. Secondo la DuPont, infatti, è una sorta di aggiustamento della parola “no-run“, dove “run” sta per “unravel”, cioè disfare; secondo la leggenda, invece, nylon non è altro che l’acronimo di “now you’ve lost old Nippon“, cioè “ora tu hai perso vecchio Giappone“, paese che nella Seconda Guerra Mondiale impedisce agli Usa di importare seta dalla Cina, per impedire l’utilizzo per fabbricare i paracadute.
Il 16 febbraio 1907 nasce ad Adria (Rovigo) il direttore d’orchestra e compositore Fernando Previtali che si diploma al conservatorio di Torino, dove ha fra i suoi maestri Franco Alfano, iniziando la carriera come violoncellista. Diventa assistente di Vittorio Gui sul finire degli anni Venti, sposandone successivamente la figlia. Dopo essersi alternato col suocero alla direzione dell’Orchestra Sinfonica di Firenze nel periodo dal 1928 al 1936, assunse successivamente, fino al 1953, la direzione dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma, affermandosi nell’opera di rinnovamento della cultura musicale italiana. Nominato a Roma direttore stabile dell’Orchestra di Santa Cecilia e direttore artistico della stessa Accademia nazionale di Santa Cecilia, presso la quale ha anche la cattedra di perfezionamento in direzione d’orchestra, Previtali svolge un’intensa attività anche nel campo del teatro musicale, intesa alla conoscenza del patrimonio musicale moderno. Direttore eclettico, unisce all’oggettività, la sua dote più peculiare, una rara capacità interpretativa e è autore di musiche per orchestra e di pagine strumentali e vocali da camera, pubblicando nel 1951 una Guida allo studio della direzione d’orchestra. Previtali muore l’ 1 agosto 1985 a Roma.
Il 16 febbraio 1907 muore a Bologna il poeta Giosuè Carducci, primo italiano a ricevere nel 1906 il Nobel è tra le personalità più importanti della nostra storia letteraria: la sua poesia si caratterizza per il sentimento innovatore della classicità e per la varietà di ispirazione e di accenti. Carducci nasce il 27 luglio 1835 a Valdicastello di Pietrasanta (Lucca), studia a Firenze, quindi alla Normale di Pisa (1856), iniziando la carriera di insegnante al Liceo di San Miniato (Pisa). Nel 1857 perde il fratello Dante e nel 1858 anche il padre (medico condotto di idee mazziniane) e deve perciò provvedere alla madre e al fratello minore. Nel 1860 è chiamato dal ministro Terenzio Mamiani alla cattedra di eloquenza all’università di Bologna, e inizia un intenso e scrupoloso lavoro di insegnamento e di ricerca critica e filologica. Assume posizioni filo repubblicane e giacobine, sfociate nell'”Inno a Satana” (1863). Nel 1870 la sua vita familiare è funestata dalla morte precoce del figlio Dante, di soli tre anni. Il volume “Poesie” (1871) gli dà la piena affermazione. Negli anni ’80, scontento della politica della sinistra e preoccupato per il diffondersi delle idee socialiste, si avvicina sempre più alla monarchia sabauda, che comincia a considerare come unica garante dell’unità d’Italia. In ciò è influenzato dalle scelte della massoneria, a cui è affiliato, e dal fascino personale esercitato su di lui dalla regina Margherita, alla quale dedica l’ode “Alla regina d’Italia” (1878). Aderisce alla linea politica di Crispi e diventa la voce più autorevole dell’Italia umbertina. Lascia l’insegnamento nel 1904.