L’1 marzo 1867 nasce Sant’Ambrogio Olona (allora n provincia di Varese, oggi un quartiere della città lombarda) Giuseppe Gervasini, il celebre “pret de Ratanà”. Appassionato di botanica e medicina, decide di prendere i voti sacerdotali: ordinato sacerdote nel Duomo di Milano nel 1892, celebra la sua prima messa a Sant’Ambrogio Olona. Diventa famoso come guaritore, specialmente tra i poveri, che cura gratuitamente. Considerato veggente e ‘stregone’, leggendario per i modi bruschi che riserva in modo particolare alle donne, la Curia lo trasferisce frequentemente da una parrocchia all’altra: da Pogliano Milanese a Cabiate, a San Vittore al Corpo di Milano, a Dergano, a Peregallo di Lesmo fino a Retenate (un tempo frazione di Vignate e ora nel territorio del Comune di Rodano), località che gli vale il soprannome con cui è ancora conosciuto e arriva a sospenderlo a divinis. In seguito è reintegrato nella Chiesa e nel 1926 riceve in dono per riconoscenza da un uomo che ha guarito una piccola casa in Via Fratelli Zoia, in prossimità della Cascina Linterno, situata oggi nel comune di Milano, nella zona di Baggio ai confini del parco delle Cave, dove si trasfersce e continua a operare. Si dice che don Gervasini viva di nulla e doni ai poveri tutto ciò che ha. Sulla sua porta sempre ceste di pane a disposizione di chi aveva fame. Oggi si pensa che fosse un omeopata all’avanguardia. Don Gervasini muore il 22 novembre 1941 a Milano dopo aver ricevuto dall’Arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster la benedizione.I suoi beneficati lo ringraziano facendone scolpire un busto a grandezza naturale da porre sulla sua tomba, al Cimitero monumentale, che è meta continua di pellegrinaggi di devoti che la coprono di fiori, lumini ed ex voto.