Il 12 marzo 1967 a Giacarta (Indonesia) Achmed Sukarno è spogliato della carica presidenziale dal parlamento provvisorio indonesiano e rimane agli arresti domiciliari fino alla sua morte, avvenuta a Giacarta il 21 giugno 1970. Sukarno nasce il 6 giugno 1901 a Surabaya (Indonesia), nel 1945 proclama l’indipendenza dell’Indonesia e nel 1949 è eletto presidente della repubblica. Egli indirizza il Paese su una politica neutrale e democratica, rivelandosi (Conferenza di Bandung, 1955) uno dei più prestigiosi leader del Terzo Mondo. Ma la complessa situazione politica interna lo costringe a sciogliere l’Assemblea costituente e a instaurare la cosiddetta “democrazia guidata”, un sistema di governo molto centralizzato il cui maggior organo decisionale diventa l’Assemblea consultiva del popolo. In questa situazione i poteri politici si accentrano nelle mani di Sukarno e dei militari (in gran parte conservatori). Per controbilanciare la spinta destrorsa in un contesto economico disastroso, Sukarno si appoggia al Partito comunista (filocinese) e alla Cina scatenando la reazione dei militari che, temendo un’ulteriore avanzata del Partito comunista, effettuano un colpo di stato assumendo i poteri.