Il 15 marzo 1997 a Roma varata la legge n.59, la cosiddetta “legge Bassanini”, che realizza il decentramento amministrativo con l’obiettivo di semplificare le procedure burocratiche. La legge concede più poteri agli enti locali e le Regioni potranno avere rapporti diretti con l’Unione europea. Il provvedimento indica le funzioni amministrative che resteranno allo Stato: la giustizia, l’ordine pubblico, la previdenza, le linee ferroviarie, la difesa, gli affari esteri e i beni culturali. La nuova legge prevede anche la riduzione del numero dei ministeri e degli enti pubblici e il completamento della privatizzazione del pubblico impiego, con il passaggio, dal 30 giugno 1998, delle controversie in materia dal giudice amministrativo al pretore del lavoro. Infine è prevista l’autonomia scolastica che consentirà ad ogni istituto di organizzare liberamente gli orari e di introdurre materie e sistemi di insegnamento non previsti esplicitamente nei programmi ministeriali.