120 anni fa muore l’esploratore Antoine d’Abbadie, fa il rilievo cartografico dell’Etiopia

Il 19 marzo 1897 muore a Parigi (Francia) l’esploratore Antoine d’Abbadie, rileva l’Etiopia. Antoine Thomson d’Abbadie nasce il 3 gennaio 1810 a Dublino (Irlanda), temporanea residenza dei genitori. Dopo aver studiato a Tolosa (Francia) e a Parigi si reca in Brasile per compiere studi sul magnetismo terrestre. Nel 1837, unitosi al fratello Arnaud (nato a Dublino nel 1815, morto nel 1893) e all’italiano Sapeto, sbarca a Massaua (Etiopia) e si spinge fino a Gondar (Etiopia). Di qui Antoine rientra in Francia per provvedere gli strumenti scientifici che gli servono per cartografare le regioni visitate dell’Etiopia e Arnaud si inoltra, primo degli europei, fino al paese dei Galla e nella regione dell’Abai. Nel 1840 Antoine torna in Etiopia e inizia il suo grande lavoro geodetico che lo porta alla costruzione della carta dell’Etiopia. Studia anche i costumi e le lingue di quelle popolazioni, si spinge fino al Caffa ed esplora il corso superiore dell’Omo. Dopo aver raccolto molte ed importanti informazioni sulla geografia, geologia, archeologia, cartografia e storia naturale dell’Etiopia, oltre che diverse notizie sulle etnie che vi vivono, compresi studi sulle lingue e sui costumi, i fratelli ritornano in Francia nel 1848 e iniziano a preparare i loro materiali per la pubblicazione Alla sua morte Antoine lascia all’Accademia delle Scienze di Parigi poderi e rendite perché, nello spazio di cinquant’anni, sia completato un catalogo di 500.000 stelle. Si deve a lui l’iniziativa presso il papa per l’istituzione del Vicariato apostolico dei Galla, fondato nel 1846 ad opera di mons. Massaia.

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