Il 27 marzo 1997 al processo per la strage di Capaci (Palermo) a Caltanissetta, l’aspirante pentito Giovanni Brusca conferma di avere azionato il telecomando che innesca l’esplosivo usato il 23 maggio 1992 per uccidere Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la scorta. Nella testimonianza choc Brusca descrive la propria carriera all’interno di Cosa nostra, iniziata nel 1976, quando viene messo al servizio di Totò Riina, che decide di uccidere Falcone nel 1983. Il processo si concluderà il 26 settembre con la condanna all’ergastolo a 24 imputati, tra cui Pietro Aglieri, Leoluca Bagarella, Totò Riina, Benedetto Santapaola, Giuseppe Calò, Raffaele e Domenico Ganci, Salvatore Biondino, Bernardo Brusca. 26 anni a Giovanni Brusca, a cui saranno riconosciute le attenuanti per aver confessato la sua partecipazione.