Il 22 marzo 1967 nasce a Lucca il campione Mario Cipollini, il “Re Leone” del ciclismo italiano. Esordisce tra i professionisti nel 1989, aggiudicandosi nell’anno del debutto cinque gare, tra cui una tappa del Giro d’Italia. Sprinter di grande potenza e lucidità agonistica, negli anni successivi primeggia in numerose competizioni. Nel 1996 è campione italiano su strada. Nel 2002 conquista la Milano-Sanremo e i Campionati mondiali su strada. Nell’edizione 2003 del Giro d’Italia, prima di essere costretto a ritirarsi a causa di un incidente, il campione toscano si aggiudica due tappe. Con 17 stagioni da professionista e 189 vittorie in campo nazionale e internazionale all’attivo, nel 2005 Mario Cipollini si ritira dall’attività agonistica.
Mese: Marzo 2017
Il 22 marzo 1947 muore a Milano lo scultore Arturo Martini. Martini nasce l’ 11 agosto 1889 a Treviso e nel 1920 espone a Milano con il sostegno di Margherita Sarfatti e Carlo Carrà, che lo coopta nel gruppo Valori Plastici. Partecipa alla II Biennale Romana e alla Prima Mostra del Novecento. Nel 1931 vince il premio della scultura alla I^ Quadriennale di Roma e nel 1932 ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1933 inizia il periodo monumentale caratterizzato da importanti commissioni pubbliche del regime fascista, intervallate da lavori di carattere personale. Nel 1937 esegue in marmo di Carrara il grande altorilievo per il Palazzo di Giustizia di Milano – La Giustizia corporativa – e negli anni successivi comincia a dipingere. Chiamato ad insegnare all’Accademia di Venezia alla fine del 1941, Martini vi si trasferisce e conosce Carlo Scarpa e Mario Deluigi che l’anno dopo allestiscono la sala personale dello scultore alla Biennale, dove il marmo della Donna che nuota sott’acqua rivela la nuova situazione di Martini all’altezza degli anni quaranta. Nel 1945 Martini pubblica a Venezia il celebre testo “La scultura lingua morta”.
Il 22 marzo 1887 nasce a New York (New York, Usa) l’attore, comico e pianista Leonard “Chico” Marks. Chico è il maggiore dei Fratelli Marx e il suo soprannome, in origine Chicko, deriva dalla sua reputazione di donnaiolo (chicken chaser nello slang popolare dell’epoca). Un tipografo accidentalmente dimentica di inserire la lettera k nel nome e da quel giorno è ribattezzato Chico. Con i fratelli “Harpo”, “Groucho”, “Gummo” e “Zeppo” da vita ad una delle più divertenti compagnie comiche della storia del cinema, con una quindicina di film tra il 1921 e il 1957. Iniziano però nel vaudeville e poi arrivano a Broadway che lilancia nel cinema. Chico è anche un pianista di talento: da giovane ottiene scritture per mantenere la famiglia Marks, a volte suonando anche in più locali nella stessa serata; si procura il lavoro con la sua abilità e poi si fa sostituire dal fratello Harpo in uno dei due locali perché i due si somigliano talmente che nessuno riusce a scoprire il trucco. Chico Marx muore l’11 ottobre 1961 a Hollywod (California, Usa).
Il 22 marzo 1797 nasce a Berlino (Germania) Guglielmo Federico Ludovico , che con il nome di Guglielmo I, diventa il primo imperatore della Germania moderna. Infatti durante il suo regno si realizza l’unificazione della Germania sotto la corona prussiana. Secondogenito di Federico Guglielmo III di Prussia e della regina Luisa di Meclemburgo-Strelitz, entra nell’esercito prussiano nel 1807 e presta servizio durante le guerre napoleoniche. Il fratello maggiore Federico Guglielmo IV sale al trono nel 1840 ma rimane senza eredi: Guglielmo entra quindi nella linea di successione. Nel 1858 il re è dichiarato malato di mente e Guglielmo è nominato reggente; il 2 gennaio 1861 gli succede sul trono prussiano assumendo il nome di Guglielmo I. Nel 1862 nomina cancelliere lo statista Otto von Bismarck e con lui si impegna in un progetto di unificazione degli stati tedeschi sotto l’egida della Prussia, scendendo in guerra contro la Danimarca (1864) e contro l’Austria (1866). Durante la guerra franco-prussiana (1870-71) assume personalmente il comando nella decisiva battaglia di Sedan (Francia) . Il 18 gennaio 1871 è proclamato imperatore di Germania nel palazzo di Versailles, mentre le sue truppe assediano la città di Parigi. Nel 1878 sfugge a un agguato mortale, ma in un secondo attentato è ferito gravemente. Muore il 9 marzo 1888 a Berlino. Gli succede il figlio Federico Guglielmo con il nome di Federico III.
Il 22 marzo 337 muore a Nicomedia (oggi Smirne) in Anatolia (oggi Turchia) l’imperatore Costantino I, detto anche Il Grande. Flavio Valerio Aurelio Costantino nasce il 25 luglio 306 a Naissus (oggi Niš) in Mesia (oggi Serbia). Viene proclamato Imperatore il 25 luglio 306 alla morte di Costanzo Cloro. Costantino è una delle figure più importanti dell’Impero romano che riforma largamente e nel quale favorisce la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell’amministrazione e dell’esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente (Costantinopoli) e la promulgazione dell’Editto di Milano sulla libertà religiosa.
Il 21 marzo 1947 a Washington (DC, Usa) il Presidente Harry Truman firma l’Ordine Esecutivo 9835, noto anche come “Ordine di Fedeltà”, che istituisce il primo programma generale di fidelizzazione progettato per sradicare l’influenza comunista nel governo federale degli Stati Uniti. Truman mira a mobilitare l’opinione pubblica a seguire la sua politica della guerra fredda con le indagini condotte sotto la sua autorità. Nello stesso tempo Truman cerca di limitare il ruolo dell’FBI per evitare una caccia alle streghe. Il programma indaga oltre 3 milioni di dipendenti statali, poco più di 300 dei quali vengono allontanati come rischi per la sicurezza.
Il 21 marzo 1947 nella Città del Vaticano Papa Pio XII pubblica l’enciclica “Fulgens radiatur” in occasione del 14° centenario della morte di San Benedetto da Norcia. Dopo l’introduzione, Papa Pacelli inquadra la figura storica del Santo, che definisce Patriarca, poi illustra le benemerenze di San Benedetto e del suo ordine per la Chiesa e la civiltà, quindi traccia gli insegnamenti della “Regola benedettina” al mondo contemporaneo per concludere con la necessità della ricostruzione del Monastero di Montecassino – distrutto durante la seconda guerra mondiale – come doveroso tributo di riconoscenza a San Benedetto.
Il 21 marzo 1937, Domenica della Palme, in tutte le chiese tedesche viene letta a sorpresa l’enciclica di Papa Pio XI “Mit brennendre Sorge” (Con bruciante preoccupazione) diretta contro i principi e le pratiche del neopaganesimo, esprimendo nei confronti del regime hitleriano – a nome della Chiesa universale – la prima e unica condanna ufficiale dell’allora mondo civilizzato. Per questo, nei paesi occupati dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale rischia la condanna a morte chi viene trovato con una copia dell’Enciclica di Papa Pio XI.
Il 21 marzo 1927 nasce a Halle (Germania) il politico Hans-Dietrich Genscher, Proveniente dalla Germania Orientale, come membro membro dell’FDP fa presto esperienza della tirannia vigente nella DDR. Nel 1952, mentre il flusso incessante di emigranti dalla parte Orientale dominata dai comunisti si riversa nella Germania Occidentale, Genscher si trasferisce a Brema (Germania) dove diventa avvocato. Poi si dedica nuovamente alla politica e diventa Ministro degli interni dal 1969 al 1974, nel Governo di coalizione di Willy Brandt. Durante il suo mandato la crisi seguita all’attentato di terroristi palestinesi alla squadra israeliana durante i Giochi Olimpici di Monaco 1972, con la morte di tutti gli atleti. Nel Governo di coalizione di Helmut Schmidt eGenscher tiene contemporaneamente il ruolo di Ministro degli Esteri e Vice-Cancelliere. Inizialmente, la sua decisione di chiudere nel settembre 1982 la coalizione con la SPD è aspramente criticata da molti membri del partito per l’ampio apprezzamento che Schmidt riscuote. Genscher nel 1982 si ritira dalla politica attiva e muore il 31 marzo 2016 a Wachtberg-Pech (Germania).
Il 21 marzo 1907 nasce a Banica (Ungheria) Zoltan Kemeny, noto soprattutto per la sua attività di scultore, le cui prime affermazioni risalgono agli anni Cinquanta. Dopo un soggiorno a Parigi (Francia) dal 1930, si stabilisce definitivamente in Svizzera nel 1942. La ricerca di Kemeny si svolge nel versante delle problematiche della forma e della struttura, senza trascurare l’effetto del “colore” scaturito dalle tonalità assunte dai metalli in seguito all’opera di saldatura. Kemeny ottiene il primo premio per la scultura alla Biennale di Venezia del 1964 e muore il 14 giugno 1965 a Zurigo (Svizzera).