L’11 aprile 1977 muore a Omonville-la-Petite (Francia) per un tumore al polmone destro Jacques Prévert, uno dei poeti francesi più popolari del Novecento e uno dei maggiori sceneggiatori del cinema francese degli anni Trenta e Quaranta. Prévert nasce il 14 febbraio 1900 a Neuilly-sur-Seine (Francia) e si accosta per un certo periodo al movimento surrealista, da cui si allontana nel 1929, imboccando un percorso stilistico e tematico solitario, premiato da un successo di pubblico del tutto insolito. Accogliendo due istanze del surrealismo, ovvero il gusto di esplorare le infinite risorse del linguaggio e lo spirito di ribellione antiborghese e anticlericale, Prévert crea una poesia apparentemente semplice, spontanea e addirittura facile, che esprime sentimenti comuni e universali, quali l’amore, la fraternità, la rabbia, la malinconia, la tenerezza. Tra le raccolte poetiche si ricordano: “Paroles” (1945); “Histoires” (1948); “La pluie et le beau temps” (1955). Alcune sue poesie diventano testi di famose canzoni. Prevert collabora anche come sceneggiatore ai film del fratello Pierre, attraverso il quale ha l’occasione di conoscere registi come Jean Renoir e Marcel Carné. A quest’ultimo lo lega un lungo sodalizio artistico, tra i cui frutti si ricordano i film “Jenny” (1936), “Il porto delle nebbie” (1938), “Alba tragica” (1939) e “Amanti perduti” (1945).