Il 28 aprile 1967 a Houston (Texas, Usa) il campione del mondo dei pesi massimi Muhammad Alì, alias Cassius Clay, si dichiara obiettore di coscienza per evitare l’arruolamento; per questo fatto la World Boxing Association gli toglie il titolo mondiale e lo squalifica per tre anni dalla boxe. “Nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro”, dichiara alla stampa per giustificare la propria decisione. Sarà condannato il 20 giugno 1967, da una giuria composta di soli bianchi a cinque anni di reclusione. Potrà tornare a combattere solo nel 1971, quando sarà assolto grazie a una irregolarità nelle indagini svolte su di lui. Dovrà attendere il 30 ottobre 1974 per ritornare campione, in uno storico incontro svoltosi a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) che lo vedrà mettere al tappeto George Foreman.