490 anni fa i lanzichenecchi di Carlo V saccheggiano Roma

Il 6 maggio 1527 i lanzichenecchi dell’imperatore Carlo V d’Asburgo compiono un tremendo saccheggio della città di Roma. Il gravissimo episodio si verifica durante la guerra tra Carlo V e i collegati della Lega di Cognac (tra cui papa Clemente VII). La città, che poteva contare su un esercito raccogliticcio di 4-5000 uomini comandati da Renzo di Ceri (Lorenzo Orsini), è investita quasi improvvisamente da una colonna di 35.000 soldati nemici. Il Borbone, in un tentativo di superare le mura, rimane ucciso ma i suoi soldati, in gran parte lanzichenecchi luterani e antipapali, lanciandosi nella lotta con furore vendicativo, infrangono ogni resistenza e penetrano a Roma. Clemente VII riesce a salvarsi a Castel Sant’Angelo grazie al sacrificio della guardia svizzera che è sterminata quasi completamente. La città si trova abbandonata alle peggiori violenze e a uno spietato saccheggio che dura molti giorni. Ventimila vittime, oltre a danni incalcolabili sul patrimonio, anche artistico, della città è il terribile bilancio del saccheggio.

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