Il 13 maggio 1497 a Roma Papa Alessandro VI scomunica Girolamo Savonarola, che è prima invitato dalla borghesia fiorentina a interrompere la predicazione, quindi arrestato e messo a morte con i suoi seguaci Domenico da Pescia e Silvestro da Firenze: Savonarola è impiccato e poi bruciato il 23 maggio 1498 in Piazza della Signoria a Firenze. Savonarola nasce il 21 settembre 1452 a Ferrara, entra nel convento di S. Domenico di Bologna nel 1475 ed è inviato a Firenze nel 1482 per predicare la necessità di un rinnovamento morale, politico e religioso. A seguito della morte di Lorenzo de’ Medici e della discesa in Italia del re di Francia Carlo VIII (1494), Savonarola accentua la sua predicazione profetica, affermando che Firenze, nuova Gerusalemme, ha il compito di guidare il rinnovamento di tutto il mondo cristiano, a partire dalla Roma papale, dominata dalla mondanità e dalla corruzione dei Bòrgia. Dopo la cacciata dei Medici diventa il capo effettivo della repubblica fiorentina (1494-98), da lui sottomessa a un severo regime morale, senza però alienarsi il favore del popolo, che appoggia la sua legislazione democratica, la riforma delle imposte e l’abolizione dell’usura.