Il 16 maggio 2007 a Brescia la Corte d’Assise, al termine del processo di primo grado, condanna Guglielmo Gatti all’ergastolo con 3 anni di isolamento diurno. Guglielmo Gatti, 42 anni, è accusato di aver massacrato e disperso i resti dei corpi fatti a pezzi degli zii, Aldo e Luisa Donegani. Il giudice Enrico Fischetti con il giudice a latere Annamaria Dalla Libera e i 6 giudici popolari accolgono in pieno le richieste del pm Claudia Moregola. La Corte condanna Gatti per i tre capi di imputazione contestati, cioè omicidio volontario e premeditato, vilipendio, soppressione e occultamento di cadavere, al rimborso dei parenti delle vittime, quattro fratelli e un nipote di Luisa De Leo, da corrispondere in 80mila euro ciascuno.