90 anni fa muore la scrittrice Matilde Serao, suo capolavoro “La virtù di Checchina”

Il 25 luglio 1927 muore a Napoli la scrittrice Matilde Serao, ricopre un ruolo di primo piano nella vita napoletana a cavallo tra due secoli. La Serao nasce il 7 marzo 1856 a Patrasso (Grecia) e nel 1878 entra nella redazione del “Corriere del mattino”, e una volta trasferitasi a Roma, nel 1882, scrive per “Capitan Fracassa”, per il “Fanfulla della Domenica”, e altri giornali. In quel periodo conosce Edoardo Scafoglio, che sposa nel 1885 e con cui ha quattro figli. Insieme con il marito fonda il “Corriere di Roma” e nel 1892, sempre con il marito, lasciato il Corriere, fonda “Il Mattino”. Alla separazione dal consorte (1902) fonda “Il Giorno” che dirige fino alla morte. La sua grande produzione letteraria raggiunge il suo apice nelle pagine che ritraggono l’ambiente popolare napoletano, ed in particolare, nelle analisi psicologiche, particolarmente sottili, dei personaggi femminili. Delle sue opere principali si ricordano: “La virtù di Checchina” (1884), “Il ventre di Napoli” (1884) e “All’erta sentinella” (1889).

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