Il 30 luglio 2007 muore sull’isola di Faar (Svezia) il regista Ingmar Bergman, vincitore di tre Oscar: nel 1961 per la “Fontana delle Vergini”, nel 1962 per “Come in uno specchio” e nel 1984 per “Fanny e Alexander”. Bergman nasce il 14 luglio 1918 a Uppsala (Svezia) e prima di arrivare alla macchina da presa è sceneggiatore di registi importanti, come Sjoberg e Molander. Il successo arriva nel 1956 quando termina “Il settimo sigillo” che ottiene vari riconoscimenti, oltre al premio speciale al Festival di Cannes; arrivano poi l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia grazie a “Il posto delle fragole”. Successivamente “Alle soglie della vita” e “Il volto ricevono” il premio come miglior regia rispettivamente a Cannes e a Venezia, mentre nel 1960 “La fontana della vergine” gli vale il suo primo Oscar. Nel 1982, dopo quarant’anni di attività, Bergman decide di abbandonare improvvisamente il cinema, per dedicarsi al teatro e alla televisione, così nel 1982, realizza il suo ultimo film per il grande schermo, “Fanny e Alexander”. Nel 2003 gira “Sarabanda”, il seguito di “Scene da un matrimonio” e nel gennaio 2005 riceve il Premio Federico Fellini per l’eccellenza cinematografica.