L’1 settembre 1997 la Corte d’appello di Brescia respinge il ricorso dei pm Salamone e Bonfigli, chiudendo definitivamente le indagini su Antonio Di Pietro per il prestito senza interessi di 100 milioni, di una Mercedes e per altri favori ottenuti dall’amico Giancarlo Gorrini; archiviata anche l’indagine sulla partecipazione di Antonio Di Pietro alla prima seduta della commissione comunale che precede la nomina del suo amico Eleuterio Rea a capo dei vigili urbani milanesi.