Il 3 settembre 1937 nasce a Campi Salentina (Lecce) l’attore e regista Carmelo Bene, il suo teatro è definito, più che teatro d’avanguardia, un “antiteatro”. Debutta sul palcoscenico nel 1959 con “Caligola” di Albert Camus diretto da Alberto Ruggiero. Fondata una sua compagnia, insieme a Lydia Mancinelli, nel corso degli anni ’60 dà vita a una serie di spettacoli sperimentali in cui stravolge e manipola testi classici come “Amleto” di Shakespeare, “Salomè” di Oscar Wilde o “Pinocchio” di Carlo Collodi, molti dei quali portati in scena al teatro off Beat ’62. Tra gli anni ’60 e ’70 sperimenta anche la regia cinematografica, dirigendo “Nostra signora dei Turchi” (1968), vincitore del Premio speciale della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, tratto dal libro omonimo scritto da lui nel 1965, “Capricci” (1969), “Don Giovanni” (1970), “Un Amleto di meno” (1973), ultima fatica per il grande schermo. Tra i suoi più grandi successi di pubblico e critica, in cui l’elemento fondamentale su cui si basa la sua arte recitativa è la ‘voce’, la rappresentazione del poema sinfonico “Manfred” (1979) di Byron con musiche di Schumann e la “Lectura Dantis” (1981) dalla Torre degli Asinelli di Bologna. Nel 1989 è direttore della Biennale di Teatro a Venezia, ma verrà poi allontanato con l’accusa di sperperi e di scarsa professionalità poiché era diventato fautore di un teatro senza spettatori. Carmelo Bene muore il 16 marzo 2002 a Roma.