Il 5 settembre 1937 nasce a Buenos Aires (Argentina) la mezzala e allenatore Antonio Valentin Angelillo. Cresce nell’Arsenal de Sarandí e nel 1956 è acquistato dal Boca Juniors. Nello stesso anno debutta con la Nazionale argentina. L’Inter, nell’estate 1957, lo porta a Milano. La stagione 1958-59 è la più bella: l’argentino realizza un record, ben 33 goal in 33 presenze. Grazie alle sue origini italiane, milita anche negli azzurri, come i connazionali Humberto Maschio e Omar Sivori, che per questo motivo saranno chiamati “il trio di angeli dalla faccia sporca”, in segno di disprezzo, dalla stampa sudamericana. Accusato dall’allenatore Helenio Herrera di dedicarsi alla «dolce vita», dopo quattro stagioni in nerazzurro approda alla Roma. Nel club capitolino resta fino alla stagione 1964-65 e vince la Coppa Italia 1963-64. Nel 1965 Angelillo si trasferisce al Milan di Nils Liedholm e, nella stagione successiva veste la maglia del Lecco (serie A) e del Genoa (serie B). La sua carriera di allenatore arriva all’apice con l’Arezzo: Angelillo vince la Coppa Italia di Serie C e soprattutto guida gli amaranto alla promozione in Serie B. Seguono Avellino, Palermo, Mantova e Far Rabat (Marocco). Chiude la carriera in Serie C2 con la Sassari Torres. Osservatore per l’Inter in Sudamerica, scopre l’argentino Javier Zanetti e il colombiano Iván Ramiro Córdoba.