310 anni fa nasce il naturalista George-Louis Leclerc Buffon

Il 7 settembre 1707 nasce a Montbard (Francia) il naturalista George-Louis Leclerc Buffon, autore di uno dei primi compendi di storia della biologia e della geologia che si allontana dalla visione biblica. La carriera scientifica di Buffon inizia nel 1732, quando, al suo ritorno in Francia, frequenta un gruppo di intellettuali francesi e nel 1734 è ammesso all’Accademia delle Scienze. Tra il 1749 e il 1788 si dedica a scrivere l’”Histoire naturelle”, un trattato in 36 volumi che descrive la storia della Terra dal punto di vista mineralogico, botanico e zoologico, proponendo ipotesi scientifiche basate sull’osservazione e sul confronto, e rifiutando le spiegazioni bibliche. Buffon muore il 16 aprile 1788 a Parigi (Francia).

Dieci anni fa via libera agli embrioni chimera

Il 6 settembre 2007 a Londra (Inghilterra) l’autorità britannica per la fertilizzazione e l’embriologia (Hfea) dà il via libera alla creazione di embrioni chimera, cioè contenenti materiale genetico sia umano che animale, dopo che una consultazione pubblica rivela che la maggior parte dei britannici non è contraria all’utilizzo di tali embrioni a scopo di ricerca. I ricercatori vogliono utilizzarli per produrre una quantità di cellule staminali utile per lo studio di possibili cure per malattie come per esempio il morbo di Parkinson e quello di l’Alzheimer.

Dieci anni fa muore Luciano Pavarotti, il tenore italiano più famoso al mondo

Il 6 settembre 2007 muore a Modena il tenore Luciano Pavarotti, le sue doti vocali e teatrali lo rendono famoso in tutto il mondo, guadagnando un livello di notorietà pari a quello raggiunto da Enrico Caruso all’inizio del secolo. Pavarotti nasce il 12 ottobre 1935 a Modena ed esordisce nel 1961, nella Bohème di Puccini, a Reggio Emilia. Il suo ricco repertorio include i principali ruoli del melodramma ottocentesco italiano, ma ha toccato anche l’opera mozartiana (Idomeneo) e quella verista (I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e Andrea Chénier di Umberto Giordano). Tra i suoi cavalli di battaglia vi sono la parte di Rodolfo nella “Bohème” di Giacomo Puccini e la “Figlia del reggimento” di Gaetano Donizetti.

20 anni fa due miliardi e mezzo di telespettatori per il funerale della principessa Diana

Il 6 settembre 1997 celebrato nell’Abbazia di Westminster a Londra (Inghilterra) il funerale della Principessa del Galles, Diana Spencer, morta a Parigi (Francia) in un incidente d’auto il 31 agosto 1997. Il corteo funebre parte da Kensington Palace ed è seguito a piedi dai figli di Diana, dai principi Carlo e Filippo e dal fratello di Diana. Per le strade di Londra 2 milioni di persone partecipano commosse al lutto. 2 miliardi e mezzo di telespettatori seguono la cerimonia collegati alla Bbc da 187 paesi differenti: un evento mediatico senza precedenti.

30 anni fa, Traffico d’armi: arrestato il conte Borletti con i vertici della Valsella

Il 6 settembre 1987 nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita clandestina di mine all’Iran, sono arrestate a Brescia 45 persone sotto l’accusa di traffico illecito di armi. Fra queste, Ferdinando Borletti, consigliere di amministrazione della Snia e della Fiat, nonché dell’azienda di famiglia, la Valsella meccanotecnica, controllata al 50% dalla Fiat, suo figlio e l’intera dirigenza. Il processo si farà nei primi mesi del 1991 ma i nove imputati (nel frattempo il conte Borletti è deceduto) “patteggeranno” per vedersi condannati a pene tra un anno e sei mesi e un anno e dieci mesi; poi la Cassazione derubricherà il reato: non più esportazione illegale di armi, ma infrazioni valutarie. Il tribunale comunque accerterà che, tra 1982 e 1986, la Valsella vende all’Irak nove milioni di mine anti-uomo, per un valore di 250 milioni di dollari, servendosi di una “triangolazione” con una ditta di Singapore e confezionando le mine nella sua filiale sempre di Singapore.

30 anni fa due siamesi tedeschi, uniti per la testa, separati al John Hopkins Hospital

Il 6 settembre 1987 al John Hopkins Hospital di Baltimore (Maryland, Usa) il neurochirurgo Ben Carson separa i gemelli siamesi tedeschi Benjamin e Patrick Binder uniti per la testa. I due piccoli nascono il 2 febbraio 1987 e per questa operazione Carson riesce a prepararsi studiando un modello fisico tridimensionale dell’anatomia dei gemelli. Carson descrive questa separazione come la prima del suo genere, dopo 23 simili tentativi di separazione che terminano nella morte di uno o entrambi i gemelli. Nel caso Binder, entrambi i fratelli restano profondamente disabili: Patrick rimane in stato vegetativo e muore nel 1989. Anche Benjamin resta danneggiato e nel 2015 non è ancora in grado di parlare o nutrirsi ma ama le visite e fare passeggiate. La famiglia Binder si disintegra – il padre diventa alcolista e consuma tutti i soldi tanto che la moglie, nel 1993, dichiara di essersi pentita per aver accettato l’operazione che ha rovinato la probabilità dei ragazzi di avere qualunque qualità di vita.

40 anni fa muore il critico musicale Guido Pannain

Il 6 settembre 1977 muore a Roma il critico musicale Guido Pannain, collaboratore di quotidiani e riviste musicali, revisore e anche compositore, fa parte di quel gruppo di critici che fra le due guerre si adoperano a saldare la cultura musicale italiana con l’esperienza estetica e critica crociana. Pannain nasce il 17 novembre 1891 a Napoli e contribuisce particolarmente allo studio della tradizione musicale napoletana e meridionale (Le origini della scuola musicale napoletana, 1914), alla storia del melodramma, alla critica – condotta spesso con vivacità polemica – delle principali figure musicali del Novecento.

60 anni fa muore lo storico e antifascista Gaetano Salvemini

Il 6 settembre 1957 muore a Sorrento (Napoli) lo storico e antifascista Gaetano Salvemini. Salvemini nasce l’8 novembre 1873 a Molfetta (Bari), studia a Firenze con Pasquale Villari e pubblica importanti lavori di storia medievale: “La dignità cavalleresca nel Comune di Firenze” (1896) e “Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295” (1899). Collabora ai giornali socialisti “Critica sociale” e “Avanti!”, parlando della questione meridionale. Nel “Ministro della malavita” (1909) polemizza con i sistemi clientelari e autoritari di Giovanni Giolitti e la corruzione parlamentare. Nel 1911 si stacca dal socialismo e fonda il settimanale “L’Unità “, su posizioni interventiste. Deputato (1919-21) nelle liste dei combattenti, è favorevole a una pace che riconosca i diritti delle nazionalità e contrario all’annessione della Dalmazia all’Italia. Antifascista, nel 1925 pubblica coi fratelli Carlo e Nello Rosselli la rivista antifascista clandestina “Non mollare”. Arrestato e poi messo in libertà provvisoria, si rifugia in Francia e contribuisce a fondare il movimento di Giustizia e Libertà . Nel 1934 si trasferisce negli Usa e insegna a Harvard. In quegli anni scrive alcune opere sulla politica estera italiana: “Dal patto di Londra alla pace di Roma” (1925); “Mussolini diplomatico” (1932); “La politica estera dell’Italia dal 1870 al 1915” (1944). Nel 1949 torna all’università di Firenze. La sua vita è segnata da un orribile tragedia: la sua famiglia (moglie, cinque figli e una sorella) perisce nel terremoto di Messina del 28 dicembre 1908.

70 anni fa muore il giornalista Luigi Barzini, uno dei padri del giornalismo moderno

Il 6 settembre 1947 muore a Milano il giornalista Luigi Barzini: tra i primi corrispondenti dall’estero della storia del giornalismo italiano, inaugura un nuovo stile, a metà tra cronaca e narrativa. Barzini nasce il 7 febbraio 1874 a Orvieto (Terni) e per il ‘Corriere della Sera’ scrive reportage di guerra dal fronte russo-giapponese (1904-1905) e dalla Libia (1912). Le sue corrispondenze di viaggio (Dall’interno del Marocco, 1906) e soprattutto le cronache del raid automobilistico Pechino-Parigi (1907), che ispirano il libro “La metà del mondo vista da un’automobile” (1908), rendono popolare il suo stile diretto e colorito. Nel 1922 si trasferisce a New York (New York, Usa), dove fonda il giornale ‘Corriere d’America’. Dopo il rientro in Italia è direttore del ‘Mattino’ di Napoli, collaboratore del ‘Popolo d’Italia’ e senatore del Regno (1934). Corrispondente dalla Russia durante la seconda guerra mondiale, è presidente dell’agenzia di stampa Stefani durante la Repubblica di Salò.

260 anni fa nasce il generale e politico Marie-Joseph de Lafayette

Il 6 settembre 1757 nasce a Chavaniac (Francia) il generale e politico Marie-Joseph de Lafayette. Allo scoppio della guerra d’indipendenza americana combatte a fianco degli insorti con un proprio corpo di spedizione (1777-81). Rientrato in Francia, è deputato agli Stati Generali (1789) e comandante della guardia nazionale. Fautore della monarchia costituzionale, fonda il moderato Club dei foglianti (1791). Si aliena però il favore popolare facendo sparare al Campo di Marte sui manifestanti che chiedono la caduta del re, dopo il suo tentativo di fuga. Accusato di tradimento e costretto alla fuga dopo la fine della monarchia, è fatto prigioniero dagli austriaci (1792-97). Sotto l’impero napoleonico, La Fayette rifiuta qualsiasi carica ufficiale; torna alla vita pubblica come deputato liberale nel 1815. La Fayette muore il 20 maggio 1834 a Parigi (Francia).