90 anni fa muore il poeta e scrittore argentino Ricardo Güiraldes

L’8 ottobre 1927 muore a Parigi (Francia) per linfoma di Hodgkin lo scrittore argentino Ricardo Güiraldes. Güiraldes nasce il 13 febbraio 1886 a San Antonio de Areco (Buenos Aires, Argentina) secondogenito di una famiglia aristocratica e viaggia in Europa nel periodo dell’esplosione delle Avanguardie. Contribuisce, con Jorge Luis Borges e altri, alla formazione di giovani gruppi di avanguardia letteraria cui spetta il merito della diffusione di riviste come ‘Proa’, ‘Prisma’ e ‘Martín Fierro’. Negli ultimi anni della sua vita subisce l’influenza del pensiero orientale, in particolare dell’induismo. Güiraldes esordisce con un libro di versi, Il campanaccio di cristallo (1915), che lo avvicina alle esperienze di Vicente Huidobro e Oliviero Girondo. A quest’opera seguono i Cuentos de muerte e de sangre (1915) e Raucho (1917), in cui la narrazione del viaggio di andata e ritorno da Parigi offre lo spunto per soffermarsi sul paesaggio della pampa. Lo spirito di viaggiatore cosmopolita riemerge anche in Rosaura (1922) e Xaimaca (1923). Nel 1926 dà alle stampe la sua opera più famosa, Don Segundo Sombra, elegiaco romanzo di iniziazione di un giovane abitante delle pampas da parte di uno degli ultimi gauchos; le articolate descrizioni della vita contadina e della natura avvicinano il romanzo alle opere più significative del regionalismo americano. I suoi ultimi testi, che riflettono la svolta spirituale dell’artista, sono Poemi solitari (1928), Poemi mistici (1928) e il postumo Il sentiero (1932).

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