50 anni fa muore Henry Pu Yi, ultimo imperatore cinese

Il 17 ottobre 1967 muore a Pechino (Cina) Henry Pu Yi, ultimo imperatore cinese della dinastia Manciù. Pu Yi nasce il 7 febbraio 1906 a Pechino e sale al trono ancora bambino per volere dell’imperatrice Cixi, ma è costretto ad abdicare dalla rivoluzione del 1911-12 guidata da Sun Yat-Sen, che rovescia l’impero e istituisce la Repubblica di Cina. Dal 1912, pur conservando una serie di privilegi e il titolo di imperatore della Manciuria, vive prigioniero nel ‘palazzo proibito’ di Pechino. Un colpo di stato d’ispirazione monarchica gli restituisce il trono per dodici giorni (luglio 1917), ma uno dei ‘signori della guerra’ lo caccia da Pechino e Pu Yi è costretto a rifugiarsi nella concessione giapponese di Tianjin (1924). Designato dai giapponesi come capo dello stato fantoccio del Manchukuo nel 1932, è incoronato imperatore della Manciuria con il nome di K’ang Te nel 1934, ma il suo regno non sopravvive alla sconfitta del Giappone. Catturato alla fine della seconda guerra mondiale dall’Armata Rossa e tenuto prigioniero in Unione Sovietica fino al 1950, è trasferito in un campo di rieducazione comunista cinese, nel quale rimane internato per dieci anni. E’ rilasciato alla fine del 1959. Sulla sua vita il film epico e bioografico “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, realizzato nel 1987 sull’autobiografica di Pu Yi, che riceve moltissimi riconoscimenti, tra cui nove Oscar e nove David di Donatello.

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