Il 3 ottobre 1997 completata a Bilbao (Spagna) la costruzione dell’edificio che ospita il “Guggenheim museum”. L’architetto che realizza il progetto è l’americano Frank O. Gehry, la cui visione “decostruttivista” ed “organicisistica” dello spazio e “manipolazione plastica” dei volumi raggiungono il loro apice nell’edificio di Bilbao, salutato come “l’opera architettonica del secolo”. Il Museo è composto da una serie di edifici in pietra calcarea, connessi tra loro esteriormente attraverso una copertura metallica dalle forme plastiche e curvilinee. Il tetto, definito come un “fiore metallico”, è formato da una serie di elementi rivestiti in titanio, una particolare lega d’acciaio, che salgono e si attorcigliano verso la sommità, creando un spettacolo unico, amplificato dal riflesso dei raggi solari e dallo specchio d’acqua circostante. L’esterno dell’edificio è completato dalle pareti a vetri, che coprono gli spazi tra gli edifici e fanno filtrare la luce naturale all’interno, e da una torre di pietra, adiacente al Puente de la Salve e all’ingresso principale del Museo.
Mese: Ottobre 2017
Il 3 ottobre 1987 muore a Losanna (Svizzera) il drammaturgo Jean Anouilh, considerato uno dei più importanti scrittori e produttori teatrali del XX secolo. Jean Marie Lucien Pierre Anouilh nasce il 23 giugno 1910 a Bordeaux (Francia) e nei suoi testi teatrali si riflette il contrasto insanabile tra gli ideali di purezza, amore, amicizia e una vita impossibile. Le sue commedie, da lui stesso divise in nere, rosa, brillanti, amare e storiche, sono tutte dominate da un profondo pessimismo espresso in toni ora tragici, soprattutto nel primo periodo, ora cupamente ironici, ora più brillanti. Tra le sue numerose opere si ricordano “Il viaggiatore senza bagaglio” (1937), “La selvaggia” (1938), “Colombe” (1960), “Il valzer dei toreri” (1952), “Ornifle” (1955), “Becket e il suo re” (1960), portata sugli schermi nel 1964 dal regista inglese Peter Glenville in un film interpretato da Richard Burton, Peter O’Toole, John Gielgud e Gino Cervi, “Caro Antoine” (1969), “I pesci rossi” (1970) e “L’arresto” (1975).
Il 3 ottobre 1967 muore a New York (New York, Usa) il cantante Woody Guthrie, figura leggendaria della musica folk. Woodrow Wilson Guthrie, questo il suo vero nome, nasce il 14 luglio 1912 a Okemah (Oklahoma, Usa) e attraverso le sue canzoni dà voce a poveri ed emarginati, vittime della grande crisi economica del 1929. Negli anni Trenta gira per tutti gli Stati dell’Unione facendo ogni genere di lavoro per sopravvivere e inaugurando così la figura del cantautore on the road. Nei primi anni Quaranta dà vita, insieme al cantante folk Pete Seeger, agli “Almanac singers”. L’autobiografia di Guthrie, “Bound for Glory” (1943), e le numerose incisioni esercitano un’influenza determinante su cantanti statunitensi più giovani, come Bob Dylan. La sua produzione comprende canzoni di denuncia sociale sulla condizione dei lavoratori rurali stagionali e su quella dei proletari urbani. Tra le più note sono le ballate “This Land Is Your Land”, “So Long”, “It’s Been Good to Know You”, e “Blowin’ Down This Long Dusty Road”.
Il 3 ottobre 1967 ad Anversa (Belgio) re Baldovino I inaugura la chiusa più grande del mondo sul fiume Schelda, lunga 450 metri e larga 45, con una profondità di 13,58 metri, per favorire lo sviluppo del porto di Anversa. Il 10 giugno 2016 re Filippo inaugurerà – sempre sullo Schelda ad Anversa – una chiusa ancora più grande: la nuova opera infrastrutturale di Deurganckdok ha dimensioni notevoli: lunga 500 metri e larga 68, ha una profondità di 17,80 metri. La differenza è notevole rispetto a quella del 1967: permetterà al porto di Anversa di ospitare le navi più grandi al mondo, continuando a fare concorrenza a Rotterdam. Nel concreto, l’obiettivo della chiusa è di permettere alle navi di passare da un fiume che ha livelli dell’acqua variabili a un bacino che invece ha livelli dell’acqua stabili. Anversa è l’undicesimo porto a livello mondiale, il secondo in Europa dopo Rotterdam.
Il 3 ottobre 1967 catturati a Casale Monferrato (Alessandria) Pietro Cavallero e la sua banda, accusati di avere compiuto 17 rapine, l’ultima delle quali il 25 settembre, che sfocia in uno scontro a fuoco con la polizia: il bilancio è di 5 morti e 21 feriti. Condannato all’ergastolo, Cavallero ottiene la semilibertà nel 1998 ed esce dal carcere nel 1992, dedicandosi al soccorso di malati di Aids ed emarginati. Cavallero muore il 28 gennaio 1997 a Torino La rapina e la successiva fuga del 25 settembre 1967 è raccontata nel celebre film di Carlo Lizzani “Banditi a Milano” (1968), interpretato da Gian Maria Volontè e Tomas Milian.
Il 3 ottobre 1957 a Berlino Ovest (RFT) Willy Brandt, che è già Presidente del Consiglio comunale dal 1955, viene eletto sindaco della città restando in carica sino al 1966. La carica fornisce a Brandt una vasta popolarità per il suo atteggiamento deciso, nel 1958, nei confronti dell’ultimatum di Chruščёv e nel 1961 durante la costruzione del muro con Berlino Est.
Il 3 ottobre 1897 nasce a Parigi (Francia) lo scrittore e poeta Louis Aragon, uno dei massimi esponenti del dadaismo e del surrealismo. I suoi primi scritti le raccolte di versi “Feu de joie” (Fuoco di gioia, 1920) e “Mouvement perpétuel” (Moto perpetuo, 1925), il racconto “Le paysan de Paris” (Il contadino di Parigi, 1926) rivelano una sorprendente capacità di invenzione verbale e una singolare fusione di fantastico e quotidiano. L’adesione al Partito comunista (1927), seguita dalla rottura con il gruppo di Breton, provoca una svolta: le opere narrative di quegli anni, i romanzi del ciclo “Le monde réel” (Il mondo reale, 1933-36), di contenuto storico e sociale, non si scostano da un realismo tradizionale. Dopo il 1956 inizia un periodo nuovo: nelle raccolte di versi, tra cui “Les poètes” (I poeti, 1960) e “Le fou d’Elsa” (Il folle d’Elsa, 1963), dedicato alla moglie, la scrittrice impegnata Elsa Triolet (1896-1970), Aragon recupera con grande sapienza toni e generi poetici della tradizione francese. Un rinnovamento delle forme narrative è evidente negli ultimi romanzi, tra cui “Blanche ou l’oubli” (Bianca o l’oblio, 1967) appare il più riuscito. Aragon muore il 24 dicembre 1982 a Parigi.
Il 3 ottobre 1867 nasce a Fontenay-aux-Roses (Francia) il pittore Pierre Bonnard, tra i fondatori del gruppo dei “nabis”. Dopo aver frequentato l'”Accademia Julian” e l'”École des beaux-arts”, si dedica alla litografia, giungendo alla notorietà con l’affiche per “France-Champagne”. Collabora con disegni e litografie alla Revue Blanche e pubblica una serie di litografie su aspetti della vita parigina. Contemporaneamente comincia a dedicarsi alla pittura ed espone con successo al Salon d’automne del 1903. Portata a un sottile intimismo, la sua pittura acquista splendore e preziosità cromatica in scene di interni con nudi femminili (“Nudo in controluce”, 1908; Bruxelles, Musée d’art moderne; “Nudo allo specchio”, 1931; Venezia, Ca’ Pesaro). Nel periodo 1920-25 le forme rivelano maggiore solidità (“Natura morta”, 1923; Parigi, collezione privata), ma le ultime opere tornano all’interesse per i colori puri, per le scene all’aria aperta, per le forme evanescenti. Bonnard muore il 23 gennaio 1947 a Le Cannet (Francia).
Il 3 ottobre 1837 a Washington (Usa) l’inventore Samuel Morse brevetta il suo codice: un alfabeto per comunicare con il telegrafo. Samuel Finley Breese Morse nasce il 27 aprile 1791 a Charleston (Massachusetts) e si occupa delle scoperte realizzate da Ampère sull’elettromagnetismo e nel 1837 inventa il telegrafo con cui è possibile inviare messaggi a distanza. Per la trasmissione dei messaggi, Morse inventa anche il codice, detto appunto codice Morse, in cui a ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una serie di impulsi elettrici, che possono essere brevi (detti punto) o lunghi (detti linea). Il codice Morse è ampiamente utilizzato per le trasmissioni radiotelegrafiche fino al 1950 circa. Morse muore il 2 aprile 1872 a New York (New York, Usa) .