Il 28 novembre 1907 nasce a Roma lo scrittore Alberto Pincherle che sceglie come pseudonimo il cognome della nonna paterna: Moravia. Nel 1916 si ammala di una tubercolosi ossea che lo costringe a frequentare in modo irregolare la scuola. Nel 1929 esce presso la casa editrice Alpes di Milano, e a sue spese, “Gli indifferenti”. Nel 1933 collabora alla rivista “Oggi”, fondata da Mario Pannunzio e, poi, alla “Gazzetta del Popolo”. “L’imbroglio” e “Le ambizioni sbagliate” vengono inclusi nella lista dei libri di autori ebrei dalla “Commissione per la bonifica libraria” del Ministero della Cultura Popolare. Collabora a “Prospettive” diretta da Curzio Malaparte. Nel 1940 pubblica “I sogni del pigro”, nel 1941 “La mascherata”, che viene sequestrato. Gli viene impedito di scrivere sui giornali col suo nome e si dedica alle sceneggiature cinematografiche, senza poterle firmare a causa delle leggi razziali. Nel dopoguerra escono: “La romana” (1947), “La disubbidienza” (1948), “Il conformista” (1951). Viene tradotto in numerose lingue e le sue opere letterarie sono adattate per il cinema da numerosi registi. Nel 1953 fonda a Roma con Carocci la rivista “Nuovi Argomenti”. Nel 1954 escono “Racconti romani” (Premio Marzotto) e “Il disprezzo”. Del 1957 è “La ciociara” e nel 1960 con “La noia” vince il premio Viareggio. “La vita interiore” del 1978, gli varrà un’accusa di oscenità nel 1979. Deputato al Parlamento Europeo come indipendente nelle liste del Pci (1984-1989), due delle sue mogli sono grandi scrittrici, Elsa Morante e Dacia Maraini. Moravia muore il 26 settembre 1990 a Roma.