Il 30 dicembre 1917 muore a Parigi (Francia) il pittore italiano Federico Zandomeneghi, che nasce il 2 giugno 1841 a Venezia e si affianca agli impressionisti mantenendo vivo come punto di unione con la pittura italiana il tradizionale cromatismo dei quadri veneziani. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, partecipa alla spedizione dei Mille, è arrestato e fugge a Firenze, dove si unisce ai macchiaioli. Di nuovo a Venezia, dipinge quadri dal contenuto verista come “I poveri sui gradini del convento dell’Aracoeli in Roma” (1872, Galleria d’arte moderna, Milano). Nel 1874 va a Parigi e si avvicina agli impressionisti, in particolare a Edgar Degas. Tra i suoi quadri “Diego Martelli nello studio” (1879, Galleria d’arte moderna, Firenze) e “Il collaretto bianco” (Galleria d’arte moderna Oddi-Ricci, Piacenza).