120 anni fa pubblicato l’editoriale di Zola, noto con il titolo di “J’accuse”

Il 13 gennaio 1898 a Parigi (Francia) il giornale socialista “L’Aurore” pubblica il famoso editoriale “J’accuse”, scritto dal giornalista e scrittore Émile Zola in forma di lettera aperta al Presidente della Repubblica francese Félix Faure, con lo scopo di denunciare pubblicamente i persecutori del capitanoi Alfred Dreyfus, le irregolarità e le illegalità commesse nel corso del processo che lo vede condannato per alto tradimento, con l’accusa di aver passato infiormazioni ai tedeschi, al centro di uno dei più famosi affaires della storia francese. In questa eloquente filippica egli denuncia i nemici “della verità e della giustizia”. A causa del «J’accuse…!», Zola viene condannato a un anno di carcere e a tremila franchi di ammenda per vilipendio delle forze armate nel processo che dura dal 7 al 23 febbraio ( lo scrittore Octave Mirbeau paga i 7.525 franchi della multa e delle spese del processo, nell’agosto 1898). Nonostante questo, la lettera aperta al presidente Félix Faure provoca la riapertura del caso. La situazione si risolve, tuttavia, solo il 12 luglio 1906, quando Émile Zola è già morto da quasi quattro anni, e quando la corte di cassazione revoca la sentenza con cui Dreyfus era stato accusato di tradimento. In seguito a questa sentenza, Dreyfus viene reintegrato nell’esercito.

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