330 anni fa nasce il drammaturgo Pierre de Marivaux, dal suo nome il termine “marivaudage”

Il 4 febbraio 1688 nasce a Parigi (Francia) il drammaturgo Pierre de Marivaux, considerato il più importante commediografo di Francia del XVIII secolo. Scrive una tragedia, “Annibale” (1720) e circa 36 commedie dall’intreccio leggero e diversissime per toni, dal comico al romanzesco, al mitologico, al sociale, che forniscono una descrizione dei costumi e della società dell’epoca. Per definire il linguaggio elegante di Marivaux i francesi hanno coniato il termine marivaudage, che in seguito è passato nell’uso comune a indicare il concetto di conversazione galante e raffinata. Marivaux è in stretto contatto con gli attori della Comédie Italienne, da cui apprende l’eleganza dei ritmi e la struttura degli intrighi. Per i comici italiani compone buona parte delle sue commedie, tra cui si ricordano “Arlecchino dirozzato dall’amore” (1720), “Il trionfo dell’amore” (1732), “Le false confidenze” (1737), “La sorpresa dell’amore” (1722), “La doppia incostanza” (1723), “L’isola degli schiavi” (1725) e “Il gioco dell’amore e del caso” (1730). Tra il 1731 e il 1741 scrive anche due romanzi rimasti incompiuti: “La vita di Marianna” e “Il villano rifatto”, il cui grande successo contribuisce al suo ingresso all’Académie française (1742), che lo preferisce a Voltaire. Mariwaux muore il 12 febbraio 1763 a Parigi.

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