Il 6 febbraio 1918 muore a Vienna (Austria) Gustav Klimt, il pittore uno dei massimi esponenti dell’art nouveau, protagonista della “secessione viennese”. Klimt nasce il 14 luglio 1862 a Vienna, figlio di un orafo e incisore, nel 1879 partecipa con il fratello Ernst a lavori di decorazione, che lo rendono noto e gli fanno ottenere i primi riconoscimenti. Nel 1897 è tra i fondatori della secessione viennese di cui oggi è un emblema. Il gusto decorativo, le affascinanti e sinuose raffigurazioni femminili sfumate in un raffinato astrattismo e gli elementi simbolici della sua opera ne fanno l’artista più rappresentativo dell’art nouveau. Tra le sue opere, “Testa di ragazza” (1898), “Nuda veritas” (1899), “Le tre età della donna” (1905), “L’albero della vita”, “L’attesa”, “Il bacio” (1908), “La morte e la vita” (1908), “Giuditta” (1909), ritratti di Fritza Riedler e di Adele Bloch-Bauer (1912), “Locanda sull’Attersee” (1915-1916).