Il 9 febbraio 1998 a Impruneta 8Firenze) viene liberato dai suoi sequestratori, dopo 237 giorni di durissima prigionia Giuseppe Soffiantini: per il suo rilascio è pagato un riscatto di 4 milioni di dollari (pari a circa 5 milairdi di lire dell’epoca), gran parte dei quali saranno recuperati. L’industriale tessile bresciano, malato di cuore, viene rapito da una feroce banda il 17 giugno 1997. Nel corso della lunga prigionia gli tagliano il lembo di entrambi gli orecchi (uno lo invieranno al direttore del Tg5, Enrico Mentana). Il 17 ottobre 1997, durante un blitz fallito a Riofreddo (Roma), morirà l’agente dei Nocs Samuele Donatoni (nel 2005 sarà stabilito che l’agente è stato ucciso dal cosiddetto “fuoco amico”). Per il sequestro di Soffiantini, e l’omicidio di Donatoni, sono condannati in via definitiva i banditi Attilio Cubeddu (ergastolo), Osvaldo Broccoli, Giorgio Sergio (25 anni di carcere) e Giovanni Farina, (28 anni e sei mesi). A rendere ulteriormente torbida la vicenda del sequestro, un generale dei carabinieri, Francesco Delfino, si fa consegnare un miliardo dalla famiglia dell’imprenditore per favorirne la liberazione, ma lo deposita in banca sul proprio conto. Il 23 gennaio 2001, in Cassazione, Delfino sarà condannato in via definitiva a 3 anni e 4 mesi per truffa aggravata.