Il 9 febbraio 1978 muore a Soltau (Germania) Herbert Kappler, colonnello delle SS responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma. Kappler nasce il 23 settembre 1907 a Stoccarda (Germania), inviato in Italia nel 1939 come consulente della polizia fascista e dell’ambasciata tedesca, ottiene poi, nel 1943, poteri assoluti nella Roma occupata dai Tedeschi. Pretende 50 kg d’oro dagli Ebrei romani, che poi deporta ugualmente. Dopo l’attentato dei Gruppi d’azione patriottica in via Rasella, nel quale cadono uccisi 32 militari sudtirolesi tedeschi, Kappler ordina per rappresaglia l’eccidio di 335 ostaggi italiani, eseguito il 24 marzo 1944 dall’ufficiale Erich Priebke alle Fosse ardeatine. Quattro anni dopo Kappler è sottoposto a processo per crimini di guerra e condannato all’ergastolo, che sconta fino al 1976 nel carcere militare di Gaeta (Latina). Evaso dall’ospedale militare del Celio,a Roma, dove è trasferito nel luglio del 1977, trova rifugio in Germania.